La Grotta dello Schievo, che ospita le sorgenti del Rio Torto e un laghetto, è tra i segreti meglio conservati del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma merita certamente una visita. L’acqua è copiosa tutto l’anno, ma soprattutto al disgelo. Il sentiero che sale alla grotta, che nell’ultimo tratto non è segnato, è facile da trovare e non offre difficoltà. Proseguendo a mezza costa oltre la Grotta ci si può ricollegare al sentiero che sale verso il Lago Vivo. Il percorso è interessante anche d’inverno, quando però il ripido tratto che precede e segue la Grotta può richiedere l’uso dei ramponi.

Dislivello: 560 metri
Tempo: 4 ore a/r
Difficoltà: E

Periodo consigliato: da maggio a fine ottobre

Da Barrea si segue brevemente la statale in direzione di Alfedena fino all’ampia sella del Valico di Barrea (1168 m).
A piedi si segue una strada sterrata a mezza costa, indicata dai segnavia K3 del PNALM, che compie dei saliscendi in vista del Monte Greco. Più avanti si lascia a destra un sentiero per il Lago Vivo e si scavalca una sella da cui appare la vetta della Meta. Poi si entra nella faggeta, ci si avvicina al Rio Torto e si sale alla radura della Parruccia (1219 m, 1 ora), dove la valle si divide.
Si lasciano a sinistra un ponte e i segnavia L2 che conducono verso Campitelli, e si continua verso destra (ancora segnavia K3) toccando una captazione e affacciandosi su alcune cascatelle. Il sentiero sale a destra del Rio Torto, e poi lo traversa a un guado (1314 m).
Qui si lasciano i segnavia, e si continua a salire sulla destra del ruscello, passando accanto a un enorme macigno. Un tratto un po’ più ripido porta ai piedi di una parete rocciosa giallastra.
Verso sinistra, una breve discesa porta all’ingresso della Grotta dello Schievo (1629 m, 1.15 ore), che ospita un suggestivo laghetto. La discesa per lo stesso itinerario richiede 1.45 ore.

 

Stefano Ardito Sentieri del Parco d’Abruzzo, 2018

Stefano Ardito, Escursioni invernali nell’Appennino centrale, Idea Montagna 2021