Sulle Alpi Giulie la quota può facilmente ingannare. Lo dimostra il rifugio che ricorda Luigi Pellarini, uno dei più amati dagli escursionisti e dagli alpinisti nella catena, che pur non raggiungendo nemmeno i 1500 metri di quota sorge all’ingresso di una conca solitaria e selvaggia, sorvegliata dalle alte e impressionanti pareti rocciose dello Jôf Fuart, della Cima di Riofreddo e delle vette vicine.
Il rifugio, della Società Alpina delle Giulie, è comodo e accogliente. Il sentiero di accesso, alla portata di ogni camminatore allenato, include dei tratti ripidi e che richiedono attenzione, soprattutto in discesa e se il terreno è bagnato. Un percorso più comodo, a larghi tornanti, conduce dal rifugio fino ai 1970 metri di Sella Nabois, da cui appare l’imponente Jôf di Montasio. Intorno al valico sono delle fortificazioni della Grande Guerra, ed è spesso possibile fotografare gli stambecchi.

Dislivello: 1100 metri
Tempo di salita: 3.15 ore
Tempo di discesa: 2.30 ore
Difficoltà: E
Quando andare: da giugno a fine settembre

Da Valbruna, e quindi da Tarvisio, da Camporosso in Valcanale e dal casello di Malborghetto-Valbruna della A23, si segue la strada della Val Saisera. Da un bivio con cartelli si segue a sinistra una strada sterrata fino a un ampio posteggio (870 metri, 3 km dal paese) ancora lontano dalle rocce.
A piedi si seguono le abbondanti indicazioni per il rifugio e i segnavia 616 e del Sentiero Italia. Si segue una strada sterrata, si supera su un ponte il torrente Saisera, si lascia a sinistra la strada che sale al Monte Santo di Lussari e si raggiunge (1150 metri, 1 ora) la base della teleferica di servizio del rifugio.
La strada sterrata termina poco oltre, presso un ruscello. Da qui il sentiero sale verso destra nel bosco, e poi torna a sinistra alla base di una fascia di rocce superando alcuni gradini ripidi attrezzati con una breve corda fissa. Più in alto si rientra nel bosco, si torna a destra superando un gradino, e si esce in una conca ghiaiosa sorvegliata dalle Cime delle Rondini, dal Nabois Grande e dallo Jôf Fuart. Delle svolte e un tratto a mezza costa portano al rifugio Pellarini (1499 metri, 1 ora).
Si riparte alle spalle del rifugio, si lascia a sinistra il sentiero per Sella Carnizza, e si traversa tra i larici la conca della Carnizza del Rio Zapraha. Il sentiero (ancora segnavia 616) riprende a salire tra grandi massi ai piedi della Cima di Riofreddo e delle Madri dei Camosci, poi utilizza i larghi tornanti di una mulattiera della Grande Guerra che si avvicina alle rocce dello Jôf Fuart. Lasciata a destra la via normale del Nabois Grande si raggiunge la solitaria e selvaggia Sella Nabois (1970 metri, 1.15 ore), magnifico belvedere.
La discesa, per lo stesso itinerario, richiede 1 ora fino al rifugio, e 1.30 ore da questo al punto di partenza.