L’imponente versante meridionale del Monte Greco e delle vette vicine scende verso Barrea e l’estremità meridionale del lago con dei ripidissimi pendii, incisi da profondi valloni rocciosi e rivestiti solo a tratti dalla faggeta. L’elegante crinale del Monte Rotondo, che si affaccia su un pianoro che ha ospitato per secoli uno stazzo, offre un’ottima meta migliore agli escursionisti che non vogliono affrontare itinerari molto lunghi e faticosi.

La zona è molto frequentata dai cervi, di cui in autunno risuonano spesso i bramiti, l’intero itinerario offre magnifici panorami sul lago artificiale di Barrea e sulla spettacolare cresta che si allunga dal Monte Petroso in direzione della Meta e delle Mainarde. L’esposizione a sud della zona fa sì che la neve si sciolga presto in primavera, e infatti il Monte Rotondo può essere spesso raggiunto senza problemi anche d’inverno.

Invece che per l’itinerario di salita si può scendere per il Vallone della Capriola, dominato dalle rocce del Monte Chiarano. Questa soluzione, però, costringe ad affrontare all’inizio un ripido e scomodo ghiaione.  

  • Dislivello: 900 m
  • Tempo: 4.30 ore a/r
  • Difficoltà: E (EE la cresta sommitale di Monte Rotondo)
  • Quando andare: da maggio a novembre

Da Barrea o Villetta Barrea si segue la statale Marsicana, che collega i due centri, fino a una curva poco metri a ovest della diga sul Sangro, poco dopo quest’ultima per chi arriva da Barrea. Si posteggia (985 m) accanto all’inizio del viottolo che costeggia il lago, di fronte a un’area di sosta per camper che dispone anche di un bar e di un ristorante.

A destra dell’area di sosta, si imbocca una mulattiera sassosa indicata dai segnavia J5 e J6. La si segue superando a svolte un ripido gradino, con bel panorama verso Barrea e l’omonimo lago, oltre il quale si alzano il Monte Petroso e le vette vicine. Dall’alto dominano la zona i ripidi pendii del Monte Chiarano. Il Monte Rotondo è in alto a destra, oltre una profonda gola.  

Seguendo i segnavia si traversa una zona dove il sentiero si perde, e a una svolta a destra si lascia a sinistra (segnavia J5) un sentiero per la Val Pistacchia e la Rocca Chiarano. La mulattiera sale dolcemente a mezza costa, aggira un vallone per una specie di cengia e raggiunge un bivio (1205 m) dove si lascia a destra un itinerario per Scontrone, indicato dai segnavia J8 e del Sentiero Italia.

Il sentiero sale direttamente verso il Vallone della Capriola, incrocia una mulattiera non segnata, e porta a un terzo bivio con cartello, dove si va a destra (segnavia J7). Una discesa sui prati e una risalita portano alla Fonte Peschio la Creta (1290 m), oltre la quale si sale a un enorme masso (1380 m, 1 ora) visibile anche dalla partenza, che può essere un’ottima meta per una camminata più breve.

Il sentiero continua a salire fino a un secondo masso, continua direttamente per un centinaio di metri, poi inizia a obliquare a destra per evitare una zona ripida e rocciosa. Si sale con tornanti e diagonali facendo attenzione ai segnavia, si entra per due volte nella faggeta, poi si obliqua ancora verso destra su terreno meno ripido.

Si entra in un ampio vallone, si raggiunge un sentiero che arriva da Scontrone, e si sale fino ad affacciarsi (1770 m, 1.15 ore) sul pianoro di Monte Rotondo, sorvegliato dall’imponente Monte Chiarano, alla cui destra appare il Monte Greco. Oltre il pianoro, dove sono i resti di uno stazzo, dei pendii più dolci salgono verso lo stazzo di Antone Rotondo.

Per salire alla vetta del Monte Rotondo si piega a sinistra all’ingresso del pianoro, e si sale obliquando a sinistra fino a uscire su una cresta larga ma aerea, affacciata dall’altra parte sul Vallone della Capriola. Verso destra, tracce di sentiero portano alla cima (1835 m, 0.15 ore), magnifico belvedere. Oltre al Lago di Barrea e alle cime visibili fin dalla partenza, si vedono le colline della valle del Volturno e il Matese.

Per raggiungere la sella (1790 m) che separa il Monte Rotondo dai pendii di Antone Rotondo si può proseguire sulla cresta, scendendo a destra prima di uno spuntone roccioso (qualche tratto ripido, questa soluzione è per esperti, EE), oppure ridiscendere per la via di salita e traversare. In entrambi i casi occorrono 0.15 ore.

Per scendere da qui al Vallone della Capriola, percorso dai segnavia J6, occorre scendere per tracce di sentiero, su terreno ripido, e superare alla fine uno scomodo ghiaione (EE). Per ritrovare la via di salita, dalla sella 1790 m, si seguono i segnavia che scendono alle rovine dello stazzo e traversano il pianoro. Occorrono 1.45 ore fino al posteggio.