Seleziona una pagina

L’Aquila, Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre, Corso Vittorio Emanuele II 2, Venerdì 24 ottobre 2025, ore 17.30

Migliaia di escursionisti e alpinisti, da qualche anno, fotografano solo con il telefono cellulare. Una minoranza, che cerca una migliore definizione delle immagini, continua a portare nello zaino una reflex con relativi obiettivi, o almeno una compatta di qualità. Giulio Speranza, fotografo con laurea in Geologia che divide il suo tempo tra Roma e l’Abruzzo (lo vediamo nella foto) ha scelto una strada ben diversa.

Fotografa le montagne con il banco ottico, portando in tutte le uscite sulla schiena uno zaino tra i 20 e i 22 chili di peso. Il risultato è magnifico, e provoca un sottile spaesamento, la sensazione di essere trasportati indietro nel tempo fino all’epoca di Vittorio Sella e degli altri fondatori della fotografia di réportage e di montagna.

E’ stato un piacere essere all’Aquila venerdì 24 ottobre, ospite della Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre, per presentare insieme a Giulio i tre magnifici volumi che ha realizzato negli ultimi anni in questo modo: Gran Sasso d’Italia (2020), Majella madre. La montagna degli uomini e dello spirito (2023) e Le mie montagne. Una storia del Velino-Sirente  (2025). Hanno partecipato all’evento anche Francesco Lorusso, fotografo e appassionato di montagna, e il documentarista Walter Molfese. Ha completato la serata la proiezione del documentario Casa Madre, dedicato proprio al Velino-Sirente, realizzato da Molfese per Black Aurora Films.