Uno degli alpeggi più suggestivi dell’Alto Adige sorge ai piedi delle aspre montagne di Fundres, ed è raggiunto da una strada sterrata che d’inverno offre una facile escursione sulla neve. La zona, a portata di mano dalle località di Valles (Vals in tedesco) e di Maranza (Meransen), si raggiunge comodamente dall’imbocco della Val Pusteria, da Bressanone, da Vipiteno e dalla A22 del Brennero.

In realtà la Malga Fana (Fane Alm), proprio a causa della sua comodità di accesso, è stata affiancata da alcuni edifici più grandi nel Medioevo, quando veniva usata come lazzeretto per isolare i malati di peste e colera. Negli ultimi anni, la conca di Malga Fana è diventata una location utilizzata per girare film come “Smitten!”, la pellicola d’esordio di Barry Morrow, e la serie “Un dottore tra le nuvole”.

In estate la Malga può essere raggiunta a piedi, in mountain-bike o con delle navette. D’inverno la strada viene battuta ma non spazzata. In salita può essere percorsa a piedi (non servono le ciaspole!), in discesa si possono utilizzare gli slittini, che è possibile noleggiare accanto al posteggio. Dato l’afflusso di escursionisti a piedi, però, occorre la massima attenzione. Oltre la Malga, un classico tour di scialpinismo prosegue verso il rifugio Bressanone (Brixner Hütte) e la Cima Valmala (Wurmau Spitz).

  • Dislivello: 350 m
  • Tempo: 2.30 ore a/r
  • Difficoltà: WT1
  • Periodo consigliato: da dicembre a marzo.

Il sentiero battuto (Winterwanderweg) che conduce fino all’Alpe Fana inizia a 1402 metri di quota, ma in caso di affluenza occorre partire un po’ più in basso (1390 m circa), dai vasti posteggi alla base degli impianti di risalita di Valles. A piedi si raggiunge un ristorante con noleggio di slittini, e si prosegue sul viottolo che inizia a salire nel bosco, supera delle ripide svolte e si affaccia dall’alto sul profondo vallone roccioso dell’Ochsensprung.

Nell’ultimo tratto il percorso tocca un posteggio estivo, aggira un crinale ed entra in leggera discesa nella conca dell’Alpe Fana, dove si arriva dopo aver traversato su un ponte il torrente. Accanto alle baite (1743 m, 1.30 ore) sorgono una piccola chiesa e tre rifugi-ristorante, solo uno dei quali è normalmente aperto d’inverno. Si scende per la stessa via (1 ora).