Il Monte Acomizza, Schönwipfel in tedesco, si alza sulla cresta di confine delle Alpi Carniche a nord di Camporosso in Valcanale, nel Tarvisiano. L’itinerario più piacevole per raggiungerlo inizia dalla stretta rocciosa all’imbocco della Val Bartolo e torna a valle percorrendo quest’ultima. Sul percorso è la panoramica Capanna Cima Muli, costruita dal Corpo Forestale dello Stato e purtroppo chiusa.

La salita si svolge interamente nel bosco di latifoglie e conifere, ma presenta all’inizio un breve passaggio esposto, scavato nella roccia da prigionieri russi durante la Grande Guerra. Chi preferisce non affrontarlo può salire da Camporosso per una strada sterrata ripida e faticosa.

  • Dislivello: 880 m
  • Tempo: 5.15 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da giugno a fine ottobre

Da Camporosso in Valcanale si seguono le indicazioni per la Val Bartolo, che si risale per 2,5 km per una strada in parte sterrata e in parte asfaltata. Si supera una lapide che ricorda una battaglia del 1813, si entra in una forra e rocciosa, e la si risale fino a uno slargo (935 m) ai piedi di una palestra di arrampicata. Poco oltre sono il divieto di transito e un posteggio più ampio. 

Un cartello del CAI indica l’inizio del sentiero (segnavia 509A) che traversa un fosso, inizia a salire in maniera decisa, e poi affronta una rampa scavata nella roccia, comoda ma esposta. Più in alto si esce dalla zona rocciosa che stringe il fondovalle e si continua in un bellissimo bosco, con aperture panoramiche sulla Val Bartolo e il confine.

Si toccano delle opere del Vallo Alpino del Littorio, ci si alza con pendenza costante, e si raggiunge un bivio a pochi metri dalla Capanna Cima Muli (1495 m, 1.30 ore), chiusa a chiave, affacciata sulla Val Canale e le Alpi Giulie.

Si riparte (segnavia 508) per un bel sentiero che si alza a tornanti nel bosco di abeti, poi una traversata un po’ aerea, tra grandi larici, porta a una sella (1675 m) oltre la Cima Muli. Si continua in piano tra gli abeti, si scopre sulla destra la cima del Monte Acomizza, si toccano i resti di un fortino con sorgente e si raggiunge la Malga Acomizza (Achomitzer Alm, 1720 m, 0.45 ore), appena oltre il confine.

A sinistra, su un dosso, sono dei bunker del Vallo Alpino del Littorio (1734 m). Per salire alla vetta si segue un sentiero obliquo sul versante italiano, si torna in cresta e si piega a sinistra fino al punto più alto (1813 m, 0.15 ore), dov’è una croce.   

In discesa si torna alla Malga (0.15 ore), e si scende sul versante austriaco per una strada sterrata che traversa un gruppo di baite e scende in vista dell’Oisternig. A un bivio si va a destra, e si continua a scendere (segnavia 403, SI, Via Alpina e Ö3) nel bosco, a tornanti e poi con una diagonale che riporta alla cresta di confine (1475 m).

Più in basso ci si riaffaccia sul confine in corrispondenza di un ampio prato, si torna sul versante austriaco e si scende ancora nel bosco. Quando la strada torna per la terza volta sul confine la si può seguire rientrando in Italia e abbreviando di circa 0.15 ore la camminata. Consigliamo però di tenersi a sinistra a un bivio, e di seguire i segnavia fino alla Sella di Bartolo (1175 m, 1.30 ore), storico valico di confine con vecchi edifici.

Qui ci si abbassa sul versante italiano, si va a sinistra a un bivio (da destra arriva la scorciatoia prima descritta) e si scende fino ad affacciarsi sui magnifici prati della Val Bartolo, dominati da destra dal Monte Acomizza. Sulla sinistra sono un primo grande edificio e poi la Baita Salman (1089 m).

Non resta che proseguire sulla strada di fondovalle, dove sorgono altre baite e una cappella dedicata a Sant’Antonio Abate. Sullo sfondo compaiono le guglie delle Alpi Giulie. A sinistra, una breve deviazione conduce alla Baita Beatrice (1042 m), con servizio di ristoro. Lungo la strada, ora asfaltata, si scende al divieto di transito e al punto di partenza (1 ora).