Questo lungo e bellissimo itinerario, tra i più classici del massiccio e dell’Appennino Centrale, offre una lunga e faticosa salita nella parte iniziale, e prosegue con un bel percorso a saliscendi, con ampi panorami verso la cima (nella foto), sul versante del Fucino e in direzione della Valle di Teve e dei suoi circhi glaciali.  L’ultima breve salita, accanto alla cresta Nord del Velino, è ripida, ghiaiosa e scomoda. Sulla cima accolgono gli escursionisti la statua della Madonna installata nel 1966 e restaurata 50 anni dopo e la grande croce affacciata sul Fucino.

Al contrario che sugli itinerari che iniziano dal rifugio Casale da Monte e da Massa d’Albe, si cammina sempre su un elementare sentiero, e questo spiega la classificazione E (e non EE). L’impegno fisico è però molto forte, e aumenta nelle calde giornate d’estate, quando vale la pena di partire all’alba, o anche prima.   

La copiosa Fontana di Sevice, frequentata dal bestiame al pascolo, è l’unica della parte centrale del massiccio, la piccola Capanna di Sevice, del Gruppo Escursionisti Velino, viene aperta e gestita ad agosto e saltuariamente nei weekend, altrimenti c’è un piccolo locale sempre aperto. Degli estesi nevai restano sul terreno fino a giugno. In questo caso possono essere utili la piccozza e i ramponi.

  • Dislivello: 1580 m
  • Tempo: 7.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da giugno a ottobre

Dalla strada che sale verso Rosciolo, prima di raggiungere il borgo medievale, si imbocca sulla destra la strada (cartelli) per Santa Maria in Valle Porclaneta. Si posteggia poco prima della chiesa (1010 m, 1,8 km dal paese), in uno slargo accanto a un cartello della Riserva Naturale Monte Velino.

A piedi si segue la strada sterrata che inizia accanto allo slargo, e sale a destra di un vallone fino al Passo Le Forche (1221 m, 0.30 ore), dove sono una croce e un’area picnic. Fin qui si può arrivare con un’auto 4×4.

Dal Passo si segue il sentiero (segnavia 3) che sale obliquamente verso destra in direzione del Velino, traversa dei terrazzi di pascoli e lascia a sinistra un percorso per Peschio Capraio e il Monte Rozza. Il tracciato entra nel Vallone di Sevice, lo attraversa (1370 m), poi si alza a tornanti su terreno ripido, aggira degli spuntoni rocciosi e prosegue a mezza costa in una fitta faggeta.

Dove il bosco si dirada si sale a tornanti per un prato, si rientra nel bosco e si esce su un ripiano dove sono i resti di uno stazzo (1775 m, 1.30 ore), in vista della parte alta del Vallone di Sevice e delle rocce di Pesco Capraio. Il sentiero traversa il fondo del vallone, si alza con delle scomode rampe su terreno sassoso, poi obliqua a destra fino alla Fontana di Sevice (1975 m), l’unica di questa parte del massiccio. Si continua sul tracciato che supera in diagonale l’ultima parte del Vallone, ed entra in un pianoro lasciando a destra il “sentiero diretto” per il Velino. Subito dopo è la Capanna di Sevice (2119 m, 0.45 ore).

Si riparte dalla Capanna, per il “sentiero panoramico” indicato da un cartello, che lascia a sinistra un sentiero per la Val di Teve, si alza a poca distanza dall’orlo di un ripido pendio roccioso, e poi torna a destra accanto a una cresta rocciosa. Scavalcata o aggirata la vetta orientale del Monte Sevice, si raggiunge il “sentiero diretto” che taglia le ghiaie della vetta principale del Sevice. Dal crinale tra le due cime (2320 m) appare finalmente il Velino.   

Si scende per un ampio sentiero sui prati, si risale per scavalcare la vetta orientale del Costognillo (2328 m, la cima principale è a destra). Una breve discesa e una salita a svolte portano a un bivio con cartelli (2375 m) alla base della breve ma ripida cresta Nord del Velino, dove arriva dall’altra parte il sentiero che proviene dal Cafornia, dalla Cima Avezzano e dal Colle del Bicchero.

Si piega a destra, e si risale il ripido sentiero sulle ghiaie che sale poco a destra del crinale, e rimpiana poco prima della cima del Velino (2486 m, 1.30 ore), dov’è la statua della Madonna. Pochi metri più avanti è la grande croce metallica affacciata verso il Fucino. Il panorama gran parte dell’Appennino Centrale, ma è particolarmente interessante verso i ripidi valloni del Velino.  

In discesa si torna per la stessa via fino alla sella tra le due vette del Sevice, ci si tiene a sinistra al bivio, e si continua a svolte per un ripido crinale ghiaioso fino al bivio nei pressi della Capanna di Sevice (1.15 ore). Per l’itinerario di salita si torna al punto di partenza (2 ore). I collezionisti che vogliono raggiungere anche le cime principali del Costognillo (2339 m) e del Sevice (2335 m) impiegano circa 0.30 ore in più.

Stefano Ardito Vette dell’Appennino Centrale (Idea Montagna, 2019)

Stefano Ardito Sentieri del Parco Sirente-Velino (Iter 2016, edizione aggiornata 2023)