Il cocuzzolo del Plan de Corones, solcato da piste da sci e impianti di risalita, sorveglia Brunico, Valdaora e la media Val Pusteria. Poco più a sud, nel Parco di Fanes-Sennes-Braies, si alzano vette poco note e dall’altezza modesta, ma che offrono magnifici panorami.

Alla Dreifingerspitze, con le sue torri rocciose simbolo di Valdaora, si affianca verso ovest l’aguzzo Piz da Peres, ben visibile da San Vigilio di Marebbe. L’itinerario più interessante della montagna, breve ma non troppo, utilizza in salita l’aspra e rocciosa cresta ovest della montagna, alle cui base sorge la Ücia Picio Pré. Chi preferisce un itinerario senza alcuna difficoltà può utilizzare anche in salita il percorso che suggeriamo in discesa. 

  • Dislivello: 800 metri
  • Tempo di salita: 4.15 ore A/R
  • Difficoltà: EE (E se si sale per la via normale)
  • Quando andare: da fine giugno ai primi di ottobre

Il Passo di Furcia (1759 m), tra la catena del Piz da Peres e i pendii del Plan de Corones, si raggiunge in auto o in bus da San Vigilio di Marebbe o da Valdaora. Proprio sul valico, a monte del posteggio e della base degli impianti di risalita e di fronte a un laghetto artificiale, si imbocca una strada sterrata indicata dai segnavia 3.

Raggiunta una vecchia cava la si lascia, si continua per un sentiero e al primo bivio si va a destra, tralasciando la via normale del Piz da Peres, consigliata a chi cerca un itinerario privo di difficoltà e più breve. Una ripida salita in un magnifico bosco porta al terrazzo erboso dove sorge la Ücia Picio Pré (1950 m, 0.45 ore), raggiunta da un impianto di risalita che funziona solo d’inverno.

Si riparte per un sentiero che traversa a mezza costa verso sud, passa ai piedi dei canaloni rocciosi del Piz da Peres e raggiunge nei pressi di una croce (2100 m) la cresta che scende a ovest da quest’ultimo, e che è percorsa da un sentiero che sale da San Vigilio di Marebbe.

Lo si segue verso destra (segnavia 12), raggiungendo una zona rocciosa. Dei tratti ripidi ma senza difficoltà, e una salita in obliquo verso destra, con qualche tratto attrezzato, ai piedi di alti torrioni rocciosi, portano al termine delle difficoltà e a una comoda cresta erbosa (2390 m).

Seguendo la cresta, facile e panoramica, si raggiunge la vetta del Piz da Peres (2507 m, 1.45 ore), dov’è una grande croce. Magnifico panorama verso le Dolomiti (ben visibili la Marmolada e il Sella), la Val Pusteria, la Valle d’Anterselva e le Alpi sul confine tra Italia e Austria.

Si riparte scendendo a sud (segnavia 3) per una comoda cresta. Si scende con un po’ di attenzione un ripido pendio affacciato sugli impressionanti canaloni rocciosi del versante di Valdaora. Un tratto più comodo porta alla Dreifinger Scharte (2310 m), oltre la quale sono i ripidi prati della Dreifingerspitze.

Tralasciato il sentiero che traversa verso il lago e il rifugio di Fojedora si piega a sinistra sul ripido tracciato (ancora segnavia 3) che si abbassa sulle ghiaie del vallone (la Dreifingerlahne), dominato a sinistra dai pendii del Piz da Peres e a destra dalle rocce della Dreifingerspitze.

Al termine della discesa si aggira la testata di un valloncello e si scende fino a un bivio con panchina (2020 metri, 1 ora), tra i larici. Lasciati a destra dei sentieri per il Passo di Lapadures e Valdaora si traversa a sinistra, si passa alla base dell’ultimo vallone e si raggiunge un canalone più profondo, prima del quale è un cancelletto di legno.

Si continua a saliscendi per terrazzi erbosi circondati da larici, si risale brevemente, si costeggiano delle rocce, e si scende in un bosco di larici e poi di abeti. Traversato un canalone con grandi massi si continua per un sentiero nel bosco, si ritrova il percorso di andata e lo si segue fino al Passo di Furcia (0.45 ore).

Stefano Ardito Passeggiate ed escursioni sulle Dolomiti (Newton Compton, 2021)