Per i frequentatori dei Sibillini, il Monte Argentella è più noto d’inverno che in estate. A est, verso il Piano della Gardosa, scende con un ripidissimo versante percorso da itinerari di alpinismo invernale. Dall’altra parte digrada verso il Pian Perduto con dei pendii più dolci, tagliati da un canalone molto amato dagli scialpinisti ma frequentato anche con piccozza e ramponi. In estate viene raggiunto meno spesso delle vette vicine, a iniziare dal Redentore e dal Porche. La vetta solitaria, il panorama inconsueto e le stelle alpine intorno alla cima ne fanno una meta consigliata. Se si parte dalla Fonte San Lorenzo l’itinerario è più breve e più piacevole che da Castelluccio.

  • Dislivello: da 800 a 920 m
  • Tempo: da 4.15 a 5 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da fine giugno a fine ottobre

Da Castelsantangelo sul Nera o Castelluccio si sale al valico della Madonna della Cona. Subito prima, dal lato di Castelluccio, si imbocca un’a,mpia strada sterrata che scende a mezza costa, traversa un vallone e raggiunge la Fonte di San Lorenzo (1402 m, 2,5 km dall’asfalto).

A piedi si segue un ripido sentiero (segnavia 201) che risale un vallone boscoso, esce su un prato e raggiunge la Capanna Ghezzi (1570 m, 0.30 ore), affacciata sulla Cima del Redentore e le vette vicine. Si può arrivare fin qui anche da un bivio (1318 m) sul Pian Grande ai piedi di Castelluccio. Una monotona strada sterrata (segnavia 203) o il sentiero alla sua destra traversano i Colli Alti e Bassi e portano alla Capanna (0.45 ore).  

Si riparte sul sentiero (segnavia 202) che sale dolcemente sui pascoli delle Pianacce, e raggiunge un bivio in località Colle Abieri (1770 m, 0.30 ore). Qui si va a destra, per un evidente sentiero che sale dolcemente a mezza costa fino al pianoro di Forca Viola (1936 m), dove ci si affaccia sulla valle del Lago.

Lasciati a destra il sentiero per la Cima del Redentore e quello che traversa verso il Lago di Pilato, si torna indietro a sinistra (segnavia 204) per un sentierino che sale a mezza costa fino al Casale dell’Argentella (2002 m, 0.45 ore), un piccolissimo rifugio di cui è possibile ottenere le chiavi. Il sentiero riprende a traversare in salita e porta a un bivio.

E’ possibile proseguire sul sentiero segnato a mezza costa che aggira un crinale e sale su terreno roccioso, per poi lasciarlo e salire direttamente alla cima (2200 m, 0.30 ore). In alternativa, con lo stesso tempo, si può salire direttamente a destra per un ripido pendio, scavalcare un’anticima (2145 m) e raggiungere la cima, che offre un ampio e insolito panorama.

In discesa di segue la panoramica cresta Nord-ovest della montagna (segnavia 208), che si dirige verso il Monte Porche e il Sasso Borghese, con le sue bancate rocciose segnate dal terremoto del 2016. Costeggiando delle rocce si raggiunge il Passo di Sasso Borghese (2057 m, 0.30 ore), si piega a sinistra e si scende in diagonale lungo la storica mulattiera della Strada Imperiale, oggi indicata dai segnavia 205.

Senza possibilità di errore si riattraversa il versante occidentale dell’Argentella, si traversa il canalone di San Lorenzo, molto frequentato d’inverno, e si torna al bivio di Colle Abieri e poi al Casale Ghezzi (1.15 ore). La discesa verso la Fonte di San Lorenzo è brevissima (0.15 ore), quella per Castelluccio è più lunga (0.45 ore).