La catena dei Monti Prenestini, che chiude a est la Campagna Romana, culmina in un crinale roccioso riconoscibile anche da Roma, dove sorge l’abitato di Guadagnolo, 1218 metri. Le vicine pareti calcaree, affacciate su un pianoro erboso, sono molto apprezzate dagli arrampicatori del Lazio.

Il versante settentrionale dei Monti Prenestini, che scende verso Pisoniano e i Monti Ruffi, è rivestito da fitti boschi e inciso da profondi canaloni, separati da torrioni e speroni calcarei. Alla sommità delle rocce dei Monti Caprini, 1030 metri di quota, sorge il Santuario della Mentorella, uno dei più sorprendenti dell’Appennino laziale.

Questo luogo di culto, fondato nel IV secolo, ha ospitato San Benedetto da Norcia, è stato restaurato a partire dal 1661 dal gesuita tedesco Athanasius Kircher, è affidato da tempo a religiosi polacchi ed è stato visitato più volte da Papa Giovanni Paolo II.

Un ripido e suggestivo sentiero, dedicato a Karol Wojtyla, sale dal versante di Pisoniano al Santuario traversando un ripido bosco percorso da cascatelle e ruscelli. Affascinano i pellegrini e gli escursionisti laici il percorso nel bosco, la salita alla base delle rocce e l’arrivo al Santuario, dove il panorama si allarga. Di grande interesse la visita del complesso religioso.

Chi vuole proseguire verso di Guadagnolo, purtroppo, non dispone di un percorso alternativo alla strada asfaltata. I Monti Prenestini non sono tutelati da un Parco o da una Riserva naturale. In autunno occorre fare molta attenzione ai cacciatori, e scegliere le giornate di silenzio venatorio.

  • Dislivello: 460 metri
  • Tempo: 2.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: tutto l’anno

La strada che conduce all’Ara di Palazzo, da cui parte il Sentiero Wojtyla, si stacca dal km 17,400 della Via Empolitana, che conduce dalla Tiburtina e dal casello di Castel Madama della A24 Roma-L’Aquila-Teramo in direzione di Pisoniano.

Il bivio è circa 2,5 km prima del paese, ed è indicato da un segnavia poco visibile. Chi arriva da Pisoniano lo trova sulla sinistra. Dal bivio, una strada in parte sterrata e in parte asfaltata porta a saliscendi, tra gli uliveti e in vista delle rocce dei Monti Caprini fino allo slargo dell’Ara di Palazzo (561 m) a un chilometro e mezzo dalla Via Empolitana. Si posteggia accanto a una fonte e a una statua di Papa Giovanni Paolo II.

Ci si incammina verso destra per una strada sterrata indicata da segnavia e da cartelli. Accanto al tabellone che segna l’inizio del Sentiero Wojtyla si piega a sinistra, si superano dei gradini e si continua per il ripido sentierino (segnavia 502) che risale il Fosso della Falconara, percorso dall’autunno alla primavera da un ruscello che forma pozze e cascatelle.

Alle ripide svolte della parte iniziale seguono dei tornanti più ampi e più comodi, in vista delle rocce dei Monti Caprini e poi anche del Santuario della Mentorella. Dopo essere sbucati su un sentiero più ampio, che proviene dal Passo della Fortuna, lo si segue verso sinistra seguendo i segnavia 501. Una salita a mezza costa e altri tornanti portano al piazzale asfaltato all’ingresso del Santuario della Mentorella (1030 m, 1.30 ore).

Il complesso merita una visita attenta. La chiesa, a tre navate, è costruita nello stile delle basiliche romane del periodo successivo al Mille. La statua lignea della Madonna delle Grazie, con il Bambino Gesù sulle ginocchia, è stata realizzata tra i secoli XI e XII da uno scultore di cui non conosciamo il nome. Rubata nel 1972, è stata ritrovata dai Carabinieri un anno dopo. L’elegante ciborio risale al 1305.

Dei sentierini e una ripida scala conducono a un giardino dedicato ad Athanasius Kircher, e a una piccola terrazza. Entrambi offrono magnifici panorami verso le rocce dei Monti Caprini e l’Appennino. Se si vuole proseguire verso il borgo di Guadagnolo, 1218 metri, occorre purtroppo seguire la strada asfaltata, che si può lasciare solo per brevi scorciatoie. Occorrono 0.45 ore all’andata e 0.30 ore al ritorno. Per scendere dal Santuario al punto di partenza si segue il sentiero di salita (1 ora).

Stefano Ardito, Natalino Russo Sentieri del Lazio, Unioncamere Lazio-Touring Club Italiano 2021, 144 pagine, 14,90 euro