La catena della Montagna Grande, che separa Pescasseroli, Bisegna e Opi da Villalago e da Scanno, viene percorsa dagli escursionisti meno spesso dei valloni che si affacciano sulla valle del Sangro. E’ un peccato, perché la conca di Terraegna e le faggete che le circondano offrono un ambiente di grande suggestione, e possono essere raggiunte tutto l’anno. In autunno (nella foto), i colori dei faggi offrono uno spettacolo straordinario. D’inverno si possono utilizzare comodamente le ciaspole. Nella zona si incontrano frequentemente il cervo e l’orso marsicano.

Da qualche anno, poco a ovest del valico della Pietra del Principe, con il suo antico monolite eretto per indicare un confine, un vecchio stazzo in territorio di Bisegna è stato recuperato e trasformato nel rifugio di Terraegna, spesso aperto dalla tarda primavera all’autunno. Chi vuole trascorrervi una notte deve contattare in anticipo i numeri 0863.399696 e 339.8395335, o il sito www.wildlifeadventures.it.

L’itinerario che inizia da Bisegna, anche se non breve, si svolge per carrarecce e sentieri comodi e mai ripidi. Disponendo di due auto si può organizzare una traversata verso Pescasseroli o il pianoro del Templo, sulla strada che unisce Pescasseroli a Bisegna. Camminatori allenati, o che passano una notte al rifugio, possono salire alle cime del Monte Argatone e della Terratta. Il breve sentiero che consigliamo per passare dalla Valle di Terraegna al Valico di San Paolo non è segnato ma viene spesso seguito. Non averlo inserito nella rete ufficiale dei percorsi sembra una svista da parte del Parco.  

  • Dislivello: 600 m
  • Tempo: 4.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da maggio a novembre

Dove la strada provinciale attraversa Bisegna (1210 m), a pochi metri dalla chiesa, un vecchio cartello e una nuova tabella del Parco indicano l’inizio del sentiero W1 per Fonte d’Appia, Terraegna e Pescasseroli. I tempi del vecchio cartello sono giusti, quello della nuova tabella è grossolanamente esagerato.

Si sale per una ripida strada selciata tra le case, poi la si segue a sinistra salendo a mezza costa. Dove l’asfalto finisce si continua sulla sterrata che aggira il crinale di Spina Cerreto (1307 m), torna a sud e scende a un bivio dove arrivano da sinistra i segnavia W5 da San Sebastiano. Si costeggia il pianoro della Vicenna, si lasciano a destra il vecchio sentiero che sale da Bisegna e a sinistra quello segnato per la conca di Perelle, e si raggiungono la Fonte d’Appia e un tabellone del Parco (1361 m, 0.45 ore). Un cartello indica il sentiero W2, che seguiremo al ritorno.

Si continua (ancora segnavia W1) entrando nella Valle di Fonte d’Appia, rivestita da una fitta faggeta. La carrareccia di fondovalle prosegue in piano accanto a un muro a secco, poi inizia a salire dolcemente. Più in alto la pendenza aumenta, e il tracciato sale a svolte in una stretta forra fino a un bivio (1637 m, 1 ora) con ometto di pietre e cartello.

Qui lasciano a sinistra la Valle della Fossa e i segnavia W3 per Monte Argatone e Villalago, e si continua per il fosso di fondovalle o per la strada sterrata che sale a destra e poi compie un tornante. I due percorsi sono entrambi segnati, e si ritrovano più avanti.

Si continua tra bosco e radure nella Valle di Terraegna, in vista della mole della Terratta. Scavalcato un crinale si raggiunge il bel rifugio di Terraegna (1780 m), poi un’ultima rampa porta al valico della Pietra del Principe (1800 m, 0.45 ore), dove ci si affaccia sul versante di Pescasseroli. La pietra che ha dato il nome alla località è sulla destra.

Si torna per la stessa via al rifugio e alla Valle di Terraegna, e alla biforcazione si resta sulla strada. Al tornante verso destra (1655 m) che precede il bivio per la Valle della Fossa si piega a sinistra, per un comodo, evidente e bellissimo sentiero non segnato a mezza costa. Si scende tra alti faggi, si scende brevemente e si raggiungono (1610 m, 1 ora) i segnavia W2 che scendono dalla Carrozza.

Si continua sul sentiero che scende al Valico San Paolo e si biforca. Ci si tiene sulla diramazione di destra, con segnavia poco visibili, che risale brevemente, aggira il Colle Lantera, tocca una prima radura e poi esce (1560 m circa) su un crinale erboso da cui appaiono il Monte Turchio e il Fucino. Il sentiero, indicato da grandi ometti e segnavia, percorre il crinale, rientra nella faggeta e scende fino alla Fonte d’Appia (0.30 ore). Sul percorso di andata si torna a Bisegna (0.45 ore).