Il Monte Cotento, 2015 metri di quota, è il “duemila” più settentrionale della catena dei Simbruini, e domina l’abitato di Filettino con un ripidissimo versante in parte roccioso. Dall’altra parte, verso la conca e le piste da sci di Campo Staffi, la montagna ha un aspetto molto più dolce, e può essere normalmente raggiunta senza difficoltà con le ciaspole ai piedi.

In buone condizioni l’itinerario è solitamente indicato da una buona traccia. Ricordiamo però che, se la neve è dura o ghiacciata, negli ultimi metri prima della cima possono essere necessari i ramponi. Fino al punto in cui si raggiunge la cresta, invece si può arrivare senza problemi. Nella mia ultima guida consiglio di abbinare la salita al Cotento con la facile gita verso Campo Ceraso. Prima o dopo l’escursione, merita una sosta il rifugio Viperella.  

  • Dislivello: 270 m
  • Tempo: 1.45 ore a/r
  • Difficoltà: WT1, WT3 nell’ultima parte
  • Quando andare: da dicembre a fine marzo

Il piazzale di Campo Staffi (1769 m) si raggiunge in auto da Filettino. D’inverno la strada che sale da Capistrello non viene spazzata dalla neve. Dopo aver calzato le ciaspole, si scende nella conca, e si risale dall’altra parte a sinistra di due skilift paralleli, badando a non calpestare le piste da sci. Alla fine della salita si esce su un ampio crinale da cui appare a sinistra il Monte Cotento. L’elegante cima che si vede sulla destra è il Tarino.

Si piega a sinistra, si continua sulla cresta che sale verso l’Anticotento, il cocuzzolo in parte boscoso raggiunto da una vecchia seggiovia. Una discesa verso destra a mezza costa porta a una conca ai piedi dei pendii del Cotento, da cui si sale in diagonale verso destra fino a uscire sulla cresta (1940 m), affacciandosi sui pendii che scendono verso Filettino e Fiumata.  

Se la neve è ghiacciata conviene fermarsi in questo punto. In alternativa si piega a sinistra e si percorre facilmente la cresta. Poche decine di metri prima del pianoro sommitale, dove la pendenza aumenta ci si sposta a sinistra, si supera un tratto ripido (con neve dura o ghiaccio occorrono i ramponi) e si raggiunge la croce della vetta (2015 m, 1 ora), affacciata verso il Viglio e la Ciociaria. Si scende per la stessa via (0.45 ore).

Stefano Ardito Escursioni invernali nell’Appennino Centrale (Idea Montagna, 2021)