Questo itinerario, suggestivo e a due facce, inizia con la salita alla piccola ma panoramica vetta del Monte Morra, magnifico belvedere sulle altre vette dei Lucretili e su alcuni dei massicci più alti dell’Appennino Centrale. Il percorso prosegue scendendo verso le pareti calcaree del versante sud-occidentale della montagna, che a partire dal 1919 sono state utilizzate per l’arrampicata da parte degli alpinisti romani.

Ai piedi della parete inferiore si visita il Conventillo, un eremo in rovina, costruito probabilmente nel XII secolo. L’itinerario descritto è in buona parte elementare, con qualche tratto scomodo e un breve passaggio esposto per entrare al Conventillo. Nella zona si avvista facilmente il falco pellegrino. La ferrata realizzata piazzando un cavo d’acciaio accanto a un tratto elementare del sentiero è un’opera vergognosa e inutile, che dovrebbe essere eliminata al più presto.

  • Dislivello: 490 m             
  • Tempo: 3.15 ore a/r
  • Difficoltà: E, brevi tratti EE
  • Quando andare: tutto l’anno, non nelle giornate più calde

Da Marcellina si esce dal paese verso San Polo dei Cavalieri. Dopo le ultime case, e prima di una grande cava abbandonata, si svolta a sinistra per una strada priva di indicazioni che sale a larghe svolte. Dopo aver toccato uno stazzo si sbuca sulla conca di Prato Favale, dove si posteggia all’ingresso del pianoro (770 m). Sulla destra un cartello indica l’inizio dell’itinerario.

Si segue il sentiero (segnavia 302A) che sale a mezza costa nell’ombroso bosco del versante nord-occidentale della Monte Morra, fino a un poggiolo dove sono un bivio e un cartello (870 m, 0.15 ore). Qui si piega a sinistra, e si sale per un sentierino (ancora segnavia 302A) che risale dei pendii sassosi. Il tracciato compie degli zig zag non sempre evidenti, se si perdono di vista i segnavia occorre semplicemente salire. Oltrepassata una recinzione si raggiunge la vetta (1036 m, 0.30 ore), che offre un bel colpo d’occhio sul Monte Gennaro e su molte altre cime dell’Appennino.

Tornati al bivio 870 m si piega a sinistra, e si scende nel bosco fino al primo di una serie di pianori erbosi. Qui i segnavia diventano meno evidenti. Il tracciato si tiene un po’ a sinistra, traversa una conca, scavalca un crinale e scende a un prato e a un bivio (760 m, 0.45 ore) dove arriva da sinistra un sentiero da San Polo dei Cavalieri.

Si piega a destra (segnavia 303C) si costeggia la prima parte della parete rocciosa superiore, poi ci si allontana dalle rocce e si scende nel bosco, con qualche passo scomodo tra massi e foglie, fino ai piedi della parte più alta della parete, caratterizzata da rocce rossastre e segnata da alcune grandi frane.

Da qui si scende direttamente per un ripido pendio di erba, sassi e lastre rocciose che si percorre senza alcuna difficoltà. Qui si incontra un assurdo e inutile cavo d’acciaio, che deturpa i luoghi, e che ingombra il percorso più comodo. Un tratto su un ghiaione, un paio di tornanti e una traversata a sinistra portano alla base della parete inferiore, la più alta e spettacolare del Morra.

Traversata una conca erbosa, un sentierino in parte franato permette di risalire alle rovine del Conventillo (650 m, 0.30 ore). L’eremo comprende alcuni locali, due terrazze e una grotta. Le sue cattive condizioni suggeriscono la massima attenzione. Si torna per la stessa via (1.15 ore), ovviamente senza risalire dal bivio 870 m alla vetta.