Il sentiero che conduce a San Rabano è uno dei più belli della Toscana. Dopo un tratto pianeggiante attraverso la Bonifica Granducale, sale con delle rampe rocciose, percorre una panoramica cresta, prosegue in piano in una fitta e meravigliosa lecceta dalla quale s’intravedono il Monte Amiata, la spiaggia dell’Uccellina e il Tirreno.

Al termine di una breve discesa, appare nel fitto bosco il campanile romanico dell’Abbazia di San Rabano, l’antica Sancta Maria in Monte Alborensi, fondata intorno al Mille dai Benedettini, passata più tardi ai Cistercensi e abbandonata nel 1474 a causa delle frequenti scorrerie barbaresche. Accanto all’edificio sorge la Torre dell’Uccellina, edificata nel Trecento.

Dall’Abbazia e dalla Torre, un altro bel sentiero che scende in diagonale tra i lecci porta alla splendida spiaggia dell’Uccellina, sorvegliata da falesie calcaree e dalle torri cinquecentesche di Castel Marino e Collelungo.

Come gli altri che si snodano nel cuore del Parco della Maremma, questo itinerario è stato allungato (e reso più interessante) con lo spostamento del punto di partenza dai Pratini alla Casetta dei Pinottolai. Prima di incamminarsi occorre acquistare un biglietto online oppure al centro visite di Alberese. Il pedaggio della strada per la Casetta dei Pinottolai e Marina di Alberese è incluso. 

  • Dislivello: 480 m                                            
  • Tempo: 4.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da settembre a giugno (a luglio e agosto solo con escursioni guidate)

L’abitato di Alberese, dov’è il centro visite del Parco della Maremma, si raggiunge lasciando la Via Aurelia a Rispescia se si arriva da Grosseto, o qualche chilometro più a sud se si proviene da Orbetello e da Roma.

La strada per Marina di Alberese inizia a nord dell’abitato, ed è chiusa da una sbarra che si apre solo quando il numero delle auto all’interno non è eccessivo. Chi ha acquistato il biglietto per i sentieri ha comunque diritto di transitare. Il posteggio accanto alla Casetta dei Pinottolai (2 m) è 3 chilometri oltre la sbarra. Si può anche arrivare con i bus-navetta.  

Un cartello indica l’inizio dei sentieri A1, A2, A3 e A4 del Parco. Ci si dirige a sud-est per una stradina che traversa la Pineta Granducale, raggiunge il canale di bonifica Scoglietto-Collelungo e lo costeggia fino al Ponte delle Tartarughe (2 m). Si lascia a destra la strada che conduce alla spiaggia, si attraversa il ponte e si continua in salita (segnavia A3) nella macchia mediterranea.

A un bivio (61 m) si va a destra quasi in piano, fino a un nuovo bivio in località Precoriale (75 m, 0.45 ore). Si va a sinistra, si traversa un’ampia vallata, e si sale alla strada asfaltata che porta a sinistra alla radura dei Pratini (45 m, 0.15 ore), dove in passato arrivavano i bus-navetta.

Si riparte (segnavia A1) su un sentiero che entra nella lecceta e inizia a salire a mezza costa su terreno sassoso. Una curva a destra (255 m, 0.30 ore) e un tratto in piano nella lecceta portano alla sella che separa il Poggio Alto da Poggio Lecci, e poi al crinale del Poggio Lecci (417 m), da cui appaiono il Tirreno e il Monte Amiata. Più avanti si scende per un tratto, si rientra nella lecceta e si raggiungono le suggestive rovine dell’Abbazia di San Rabano (325 m, 1 ora), affiancate dalla trecentesca Torre dell’Uccellina, e che si scoprono solo all’ultimo momento.

Si riparte verso destra, per un sentiero a mezza costa che s’inoltra in un bosco di leccio e sughera. Scavalcata una sella si inizia a scendere in un valloncello sinuoso, con qualche apertura panoramica verso il mare. Si supera un cancello, si traversa un uliveto e si sbuca nuovamente (66 m) sulla strada asfaltata che scende dai Pratini alla costa.

La si segue fino alla base delle rocce dove sorge la Torre di Collelungo. Verso sinistra, una stradina sabbiosa. accanto al canale di bonifica Scoglietto-Collelungo, porta alla duna e poi alla Spiaggia dell’Uccellina (0 m, 1.15 ore), sorvegliata da una parete rocciosa nella quale si apre una grotta. Tra la tarda primavera e le prime settimane dell’autunno vale la pena di fare un tuffo.

Si riparte sul ripido ma breve sentiero segnato che sale alla Torre di Collelungo (44 m), belvedere sulla Pineta Granducale e la spiaggia. Si scende alla fine della strada, si va a sinistra, e si raggiunge la stradina che costeggia il canale di bonifica. Lungo questa si torna al Ponte delle Tartarughe e alla Casetta dei Pinottolai (1.30 ore).