Nel cuore dell’Appennino emiliano, ma a poca distanza del confine con la Toscana, una valle rivestita da fitti boschi calamita in ogni momento dell’anno l’interesse degli escursionisti. Dai posteggia valle del Lago Santo Modenese, iniziano d’estate le belle escursioni verso il Monte Giovo, il Monte Rondinaio e il Rondinaio Lombardo, che abbiamo descritto in veste estiva su questo sito.

D’inverno, la zona offre degli itinerari non banali agli scialpinisti e agli alpinisti con piccozza e ramponi, che in buone condizioni possono affrontare i ripidi canalini del Giovo. Chi preferisce le ciaspole ha a disposizione questa breve ma affascinante passeggiata, che offre scorci di grande suggestione. Il viottolo per i rifugi del Lago Santo viene battuto, il gran numero di passaggi su quello del Lago Baccio (nella foto) consente spesso di affrontarlo senza ciaspole.

Entrambi i laghi sono spesso ghiacciati d’inverno, ma camminare sullo strato di ghiaccio che li riveste può essere molto pericoloso. Con neve abbondante occorre fare la massima attenzione ai pendii e ai canali del Monte Giovo, da cui possono scendere scariche di pietre e slavine. I rifugi Vittoria e Monte Giovo d’inverno sono aperti saltuariamente, e quasi sempre solo nei weekend.  

  • Dislivello: da 120 a 270 m
  • Tempo: da 1.15 a 2 ore a/r
  • Difficoltà: WT1 (ciaspolata facile)
  • Quando andare: da dicembre a inizio aprile

Da Pievepelago o Fiumalbo si seguono le strade (quella dal secondo centro è lunga e tortuosa) verso Tagliole e i vasti posteggi a pagamento (1470 m) a poca distanza dal Lago Santo Modenese. La zona può essere raggiunta comodamente dall’Abetone, sul versante toscano.

Si segue una stradina battuta in salita, a un bivio si lascia a sinistra il sentiero per il Lago Baccio (lo si seguirà tra poco) e si sale al rifugio Vittoria, accanto alla riva del Lago Santo (1509 metri). Proseguendo verso destra accanto al bacino, si raggiunge in breve il rifugio Monte Giovo.

Si torna per la stessa via, si ridiscende al primo bivio, e si piega a destra per una stradina indicata dai segnavia 523, dell’Alta Via dei Parchi, della GEA e di altri itinerari, che sale dolcemente a mezza costa nel bosco. Una breve discesa porta ad affacciarsi sul Lago Baccio (1559 m), dominato da destra dalle rocce e dai canalini di neve e ghiaccio del Monte Giovo.

Il sentiero estivo aggira a destra il bacino, e consente di effettuarne il periplo. In condizioni invernali, invece, è più sicuro passare a sinistra, evitando il rischio delle slavine e delle pietre che possono cadere dal Monte Giovo. Alla fine del lago, una breve salita porta a un crinale panoramico (1570 m) che è un’ottima conclusione per la camminata.

E’ anche possibile proseguire ancora un po’ in salita lungo i segnavia estivi, per un pendio aperto un altro, rientrando nella faggeta e raggiungendo un crinale (1740 m) che offre un bel panorama verso l’Altaretto e il Monte Giovo. Per la via seguita all’andata si torna ai posteggi. L’intero itinerario richiede 2 ore a/r se si arriva al crinale 1740 m, e 1.15 ore a/r se ci si ferma al termine del Lago Baccio.