Il cocuzzolo erboso di Monte Cristo, all’estremità occidentale di Campo Imperatore, ha visto nel dopoguerra un maldestro tentativo di “valorizzazione” turistica. Ai piedi della montagna sono sorti una strada e un piazzale, e verso i 1928 metri della cima sono stati costruiti alcuni skilift. Nella Fossa di Paganica è stata avviata la costruzione di edifici che non sono mai stati completati.

Oggi, in tutte le stagioni, gli edifici e gli skilift abbandonati sono uno sfregio ben visibile. Dopo la nascita del Parco, la loro eliminazione è stata proposta più volte, ma il progetto non si è mai realizzato. D’inverno e in primavera, passano ai piedi di Monte Cristo gli scialpinisti che salgono a piedi o in seggiovia da Campo Imperatore al Monte della Scindarella, e proseguono il loro itinerario nella solitaria Valle Fredda.     

D’inverno, quando la neve è abbondante, la vetta di Monte Cristo merita una visita da parte degli appassionati delle ciaspole. Dal versante che si percorre gli impianti non danno fastidio, e il piazzale e gli edifici non si vedono proprio. La strada che sale da Fonte Cerreto, e viene chiusa da una sbarra proprio all’altezza del bivio, consente di raggiungere la zona comodamente.

Per chi vive a L’Aquila o nei dintorni, e dispone solo di una mezza giornata, si tratta di una gita ideale. L’autostrada che arriva ad Assergi rende Monte Cristo a portata di mano anche per chi arriva da più lontano. Il panorama dalla vetta è spettacolare verso i monti di Campo Felice, il Terminillo (nella foto), il Pizzo Cefalone, il Monte Scindarella e la cresta della Portella, oltre la quale compare il Corno Grande. Dall’altra parte si vedono i monti di Campo Felice, il Sirente e la conca dell’Aquila. Il tratto più ripido, con neve dura, può richiedere l’uso dei ramponi.

  • Dislivello: 530 m
  • Tempo: da 2.30 a 3.15 ore a/r
  • Difficoltà: WT2 (ciaspolata media), possono essere utili i ramponi
  • Quando andare: da dicembre ad aprile

Da Assergi e dall’omonimo casello della A24 si sale in pochi chilometri a Fonte Cerreto, base della funivia del Gran Sasso. Si prosegue in auto sulla strada di Campo Imperatore, che traversa alla base la Valle Fredda, e poi sale al Pian di Fugno (1430 m, 7 km da Fonte Cerreto). Qui si stacca a sinistra la strada per il piazzale di Monte Cristo, e la strada che sale verso Campo Imperatore è chiusa d’inverno da una sbarra.

A piedi, a sinistra della strada chiusa dalla sbarra, si imbocca una stradina a mezza costa che si alza con una svolta a sinistra e poi a mezza costa, entra nell’evidente Vallone Macchiole e raggiunge la Fonte di Pietra Guardia (1500 m). Per evitare il lungo giro che la strada compie nel vallone conviene salire a sinistra subito dopo la Fonte.

Si ritrova la strada, la si traversa, e si prosegue a sinistra di un valloncello percorso da un sentiero segnato, avvicinandosi agli skilift abbandonati di Monte Cristo. Si tocca l’arrivo di un vecchio skilift, poi si sale con una lunga diagonale verso destra sui pendii della Costa Vallattone, con bel panorama verso il Monte Ocre, il Sirente e la costiera dal Monte San Franco al Pizzo Cefalone.

Si toccano dei piccoli affioramenti rocciosi, poi si raggiunge il comodo versante meridionale di Monte Calvo un centinaio di metri di dislivello più in alto della sella traversata dal sentiero. Qui la pendenza aumenta, e se la neve è dura possono essere utili i ramponi. Si sale direttamente, senza via obbligata, fino al pianoro sommitale, dal quale appaiono il Monte della Scindarella e il Corno Grande. In breve si raggiunge la larghissima vetta del Monte Cristo (1928 m, 1.30 ore). Poco a destra dell’ometto, è il vistoso arrivo di un altro skilift in abbandono.

La discesa per lo stesso itinerario richiede 1 ora. Chi vuole camminare più a lungo, dopo aver sceso il pendio esposto a sud, può lasciare l’itinerario di andata che piega a destra verso la Costa Vallattone, e scendere a sinistra alla sella (1728 m) alla base del versante meridionale della montagna. Una breve discesa, da qui, conduce alla strada di Campo Imperatore, che è chiusa e più o meno innevata d’inverno. Seguendola per circa 4 km, con percorso panoramico e solitario, si torna al punto di partenza. In questo caso occorrono 0.45 ore in più.   

Stefano Ardito Escursioni invernali nell’Appennino Centrale, Idea Montagna 2021