E’ stato Ferzan Özpetek, regista turco radicato a Roma, a notare il fascino del gigante di metallo che si affaccia sul Tevere tra Testaccio e la Basilica di San Paolo. “Mi basta una passeggiata al Gazometro, meraviglioso Colosseo industriale, per smaltire un’arrabbiatura”. Ma il Gazometro, visibile da molte parti di Roma, è solo uno dei monumenti di archeologia industriale dell’Ostiense, il quartiere di magazzini e fabbriche sorto alla fine dell’Ottocento tra il fiume e la Via Ostiense, in una zona utilizzata come approdo già ai tempi di Roma antica.

Qualcuno di questi edifici è ancora in uso, la maggioranza è in abbandono totale o parziale, a iniziare dalla vasta e inaccessibile area Italgas (o ex-Officina di San Paolo), ancora segnata da bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che include magazzini, sale forni, macchine per l’estrazione del gas.Tra gli edifici recuperati spiccano l’ex-Mattatoio di Testaccio, con i suoi recinti, i suoi laboratori e le sue stalle, e la Centrale Montemartini, dove circa 400 sculture antiche spostate qui dai Musei Capitolini, possono essere ammirate tra i macchinari.

La cLa camminata, di circa 6 chilometri, inizia e si conclude davanti a Porta San Paolo e alla Piramide, sepolcro costruita tra il 18 e il 12 avanti Cristo come tomba per Gaio Cestio Epulone. Si attraversa il quartiere operaio di Testaccio, nato alla fine dell’Ottocento accanto all’approdo romano dell’Emporium e ai piedi del Monte dei Cocci, la collina creata accumulando i pezzi di decine di milioni di anfore.amminata inizia e si conclude davanti alla Piramide e a Porta San Paolo, e traversa all’inizio il quartiere operaio di Testaccio, nato dopo l’annessione di Roma all’Italia accanto all’approdo romano dell’Emporium e ai piedi del Monte dei Cocci, la collina creata accumulando i pezzi di milioni di anfore.

Regala suggestioni fuori dal tempo il Cimitero Acattolico (o “degli Inglesi”), in uso dal 1738, che accoglie personaggi celebri come i poeti britannici John Keats e Percy Bysshe Shelley. Accanto ai viali sono sepolture protestanti, ebraiche, ortodosse e di altre confessioni. Tra i laici che riposano qui è Antonio Gramsci, tra i fondatori del Partito Comunista Italiano.      

Alla fine si raggiunge la Basilica di San Paolo, consacrata nel 391 sul luogo di sepoltura del Santo, che aveva subito il martirio alle Tre Fontane, e ricostruita a metà dell’Ottocento dopo che un incendio l’aveva distrutta nel 1823.

Chi percorre questo itinerario con un occhio attento alla storia scopre delle storie dolorose. L’elegante Ponte Settimia Spizzichino ricorda l’unica donna romana sopravvissuta tra le deportate ad Auschwitz nel 1943. Qualche mese dopo, accanto al Ponte dell’Industria, un plotone d’esecuzione tedesco uccise dieci donne, colpevoli di aver assaltato un forno per procurarsi del pane.

Il 2 novembre del 1972, prima di essere ucciso all’Idroscalo di Ostia, il regista Pier Paolo Pasolini cenò nel ristorante Al Biondo Tevere, a pochi passi dalla Basilica di San Paolo. Quella che sorge accanto al fiume, nel punto in cui esso lascia l’Urbe e compie l’ultimo tratto del suo percorso verso il mare è una Roma diversa, dura, sempre di grande fascino.

  • Dislivello: 20 m
  • Tempo: 3 ore (visite escluse)
  • Difficoltà: T
  • Periodo consigliato: tutto l’anno (non nelle giornate più calde)

Sul Piazzale Ostiense (14 m), dove sono la stazione Piramide della Metro B e a quella della ferrovia Roma-Lido, fermano il tram 3 e numerosi bus dell’ATAC. La zona si raggiunge facilmente anche in auto. Si inizia traversando Via Ostiense, e raggiungendo la Piramide Cestia. Altre strisce pedonali portano a Porta San Paolo, dov’è un piccolo museo. Delle lapidi ricordano la Resistenza e l’arrivo a Roma delle truppe angloamericane.

Si va a destra, si passa tra la Piramide e la Porta, e si imbocca Via Marmorata, di fronte all’edificio in stile razionalista delle Poste, progettato da Adalberto Libera (1935). Piegando a sinistra in Via Caio Cestio si raggiunge l’ingresso del Cimitero Acattolico. La tomba di Shelley è accanto alle Mura, quella di Keats ai piedi della Piramide, Gramsci riposa sul lato opposto, non lontano una chiesa. Non c’è un biglietto d’ingresso, ma un’offerta è gradita.

Si torna su Via Marmorata, e si passa davanti alla storica caserma dei Vigili del Fuoco che ospita il Museo del corpo. Qui si lascia a sinistra Via Galvani che si dirige verso il Mattatoio. Piegando a sinistra per Via Aldo Manuzio si raggiunge la Piazza di Testaccio, già Piazza Mastro Giorgio, che ha ospitato a lungo un mercato rionale. Al centro è la Fontana delle Anfore, del 1926, spostata per ottant’anni in Piazza dell’Emporio e qui riportata nel 2015.

Un paio di isolati più avanti si apre su Piazza Santa Maria Liberatrice, dove sorge una delle più imponenti chiese moderne di Roma, eretta in forme neoromaniche tra il 1906 e il 1908 dall’architetto torinese Mario Ceradini. Il Teatro Vittoria fa della Piazza anche un centro di vita culturale.

A sinistra della chiesa si segue Via Nicola Zabaglia fino all’incrocio con Via Galvani. Dall’altra parte della strada, a sinistra, è la Sezione di Roma del CAI, punto di riferimento per escursionisti e alpinisti. Un cancello e una scalinata danno accesso al Monte de’ Cocci, la collina formata da resti di anfore che ha dato il nome al quartiere, ma che è aperta solo su prenotazione.

Subito dopo si raggiunge il Mattatoio (15 m), realizzato alla fine dell’Ottocento e che è stato in funzione per un secolo. Dal 2010 ospita spazi culturali come il Macro Testaccio, la ex-Pelanda dei Suini (che accoglie mostre temporanee), la Città dell’Altra Economia e alcuni dipartimenti della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre.

Usciti dal Mattatoio si va a destra per Via di Monte Testaccio e si sbuca in Via di Campo Boario, ai piedi delle Mura Aureliane. La si traversa, si segue Via Giovanni da Empoli, si piega a destra per Via del Gazometro passando sotto alla ferrovia e si va ancora a destra per Via del Porto Fluviale.

Al suo termine è il Ponte dell’Industria, il “Ponte di Ferro” dei romani, uno dei più affascinanti monumenti di archeologia industriale cittadini. Nato per accogliere i binari della ferrovia Roma-Civitavecchia, è stato costruito in Inghilterra e montato qui tra il 1862 e il 1863. Offre un bel colpo d’occhio sul Tevere e il Gazometro, i marciapiedi stretti richiedono di attraversarlo con cautela.

Si torna indietro su Via del Porto Fluviale, si piega a destra costeggiando il Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco, e si continua sulla Riva Ostiense, ai piedi di giganteschi magazzini industriali.  Poco oltre si alza il Gazometro, realizzato dall’Ansaldo tra il 1935 e il 1937. Il nuovo Ponte della Scienza, inaugurato nel 2012, scavalca il Tevere verso un’altra area di archeologia industriale a poca distanza da Viale Marconi, che ha al centro il Teatro India.

Si continua sulla Riva, si piega a sinistra su Via Golinelli, e si sbuca su Via Ostiense a poca distanza dalla Centrale Montemartini, del 1912 e che è stata trasformata nel 1995 in un sorprendente museo archeologico. Continuando su Via Ostiense si passa accanto al ristorante Al Biondo Tevere e ad altri locali, si costeggia il Parco Schuster, e si raggiunge San Paolo fuori le Mura (16 m).

La Basilica, consacrata nel 391 sotto gli imperatori Teodosio I, Graziano e Valentiniano II, ha accolto i fedeli per quindici secoli, ed è stata distrutta da un incendio nel 1823. Il nuovo edificio è stato consacrato da Papa Pio IX nel 1854. Il cortile con i grandi portici è stato realizzato tra l’Otto e il Novecento.

Sono scampati all’incendio l’Arco trionfale (o di Galla Placidia), l’elegante ciborio gotico di Arnolfo di Cambio (del 1285) e i mosaici dell’abside, realizzati per Papa Onorio III (1216-1227) da artisti che avevano operato nella Basilica di San Marco a Venezia. In una fascia che fa il giro della navata e del transetto sono i ritratti di tutti i Papi, da San Pietro a Francesco.

Si torna indietro su Via Ostiense, e di fronte alla Centrale Montemartini si piega a destra sul Ponte Settimia Spizzichino, una delle più interessanti architetture moderne di Roma. Realizzato tra il 2009 e il 2012, è dedicato all’unica ebrea romana sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz.

Oltre il ponte si piega a sinistra per Via Benzoni, che scende e risale fino a un semaforo. Verso destra si raggiunge l’Air Terminal Ostiense, inaugurato tra le polemiche per i Mondiali di Calcio del 1990. Oggi ospita Eataly, vetrina del cibo italiano, che offre una sosta golosa. Un passaggio dà accesso alla Stazione Ostiense, da cui si torna al punto di partenza. 

Stefano Ardito Passeggiate ed escursioni a Roma e dintorni, Newton Compton 2020