Sul massiccio del Terminillo, da sempre, l’interesse degli escursionisti si concentra sulle vette più alte. I contrafforti che si affacciano a est verso la Via Salaria, come quelli degli altri versanti, vengono invece percorsi di rado, e quasi solo per affrontare le lunghe salite che portano da Micigliano e Antrodoco verso il cuore del gruppo.  

Questo piacevole percorso, a piena immersione nella faggeta, offre invece un dislivello limitato, e non richiede uno sforzo eccessivo. La mancanza di segnavia nella parte centrale, però, regala un piacevole esercizio nella preziosa arte dell’orientamento.

Si inizia dal piazzale dei Cinque Confini, dove d’inverno iniziano le piste da fondo, si scende in un vallone boscoso, poi un vecchio sentiero a mezza costa porta alla Fonte Porcini e al Monte Bove, uno sconosciuto cocuzzolo che offre un bellissimo panorama. Al ritorno, una piacevole salita senza sentiero porta al Colle delle Scangive, da cui si torna comodamente al punto di partenza. La zona può essere percorsa anche negli inverni privi di neve, quando il manto bianco si concentra sulle cime più alte.  

  • Dislivello: 300 m
  • Tempo: 2.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da maggio a fine ottobre

Da Pian de’ Valli, cuore residenziale e turistico del Terminillo, si scende in auto alla conca dei Cinque Confini (1550 m), dove sono alcuni impianti sportivi e dove, d’inverno, iniziano le piste da fondo.

A piedi si continua sulla strada asfaltata e poi, prima di un guardrail, si piega a destra per una carrareccia in discesa nel bosco. Si raggiungono uno slargo e un altro viottolo che scende dai Cinque Confini, si superano un cartello del Sentiero Planetario e uno delle piste da fondo, e si continua sulla carrareccia in discesa, affiancata dai poco visibili segnavia CAI 407.

Dove la carrareccia si biforca si va a sinistra. Si supera un cancello con varco pedonale e poi, dove il tracciato principale scende verso il fosso, si continua per un evidente viottolo che taglia in leggera discesa il versante meridionale di Colle delle Scangive. Una risalita porta a pochi metri dalla Fonte Porcini (1483 m), sulla sinistra.

Poi il sentiero traversa un vallone, tocca delle macchie di faggi e prosegue in vista del Velino, del Navegna e del Gran Sasso fino a una sella boscosa da cui appare a sinistra il Monte Elefante. Pochi metri in salita portano al Monte Bove (1450 m, 0.45 ore), a picco su Micigliano e Antrodoco.

Si torna per la stessa via alla Fonte Porcini, e si sale a destra di questa per un sentierino sassoso che porta a una conca di pascoli. La si risale puntando verso destra, e poi salendo direttamente nel bosco fino al crinale che sale dal Monte Bove. Si continua sul crinale, coricato e rivestito da una bella faggeta. Una radura e una salita più ripida portano alle rocce della vetta del Colle delle Scangive (1690 m, 1 ora). Il panorama, aperto verso sud, è chiuso dal bosco in direzione del Terminillo.

Si scende per tracce di sentiero sulla cresta, si supera una recinzione dove compaiono i segnavia, e si continua su un ampio viottolo che scende a una sella, risale e si affaccia su un vallone oltre il quale riappare il Terminillo. Pochi metri oltre il vallone, il viottolo scende a destra a una strada asfaltata. La si segue a sinistra in discesa, si piega a sinistra, ci si tiene a sinistra a un bivio e si torna al punto di partenza (0.45 ore).