La Calabria, sempre più frequentata dagli escursionisti diretti verso il Pollino, l’Aspromonte o la Sila, offre a chi ama camminare pochi itinerari che consentono di affacciarsi sul mare. Se si pensa allo sviluppo delle coste calabresi del Tirreno e dello Jonio (quasi 800 chilometri), e all’abbondanza di spiagge e calette suggestive e che meritano di essere raggiunte senza l’auto, è davvero un peccato.

Queste considerazioni rendono ancora più grande il merito dei soci di Kalabria Trekking, un’associazione di escursionisti di Vibo Valentia e della vicina Pizzo. Sono stati loro a individuare e a segnare, qualche anno fa, il Kalabria Trekking, un percorso di 55 chilometri, da fare in tre giorni, che collega Soverato con Pizzo, e che è diventato rapidamente popolare.

Chi cerca un percorso più breve può seguire il Sentiero degli Eucalipti, un percorso ad anello che richiede circa tre ore di cammino, e che offre magnifici panorami sul Mar Tirreno, su Stromboli e sulle altre isole Eolie. Il percorso inizia nel centro storico di Pizzo, a picco sul mare, che conserva vicoli di aspetto medievale, eleganti chiese barocche come la collegiata di San Giorgio e la Madonna del Carmine e il Castello aragonese, costruito alla fine del Quattrocento. Qui nel 1815, dopo essere stato catturato dalle truppe borboniche, venne fucilato Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte ed ex-re di Napoli.

Bellissimo all’inizio e nella parte alta, il Sentiero degli Eucalipti è contraddittorio nella parte centrale. Dal centro, si raggiunge l’inizio vero e proprio del tracciato, traversando il paese moderno e il tratto urbano della Statale 18. Dopo essersi affacciati sul tracciato della vecchia ferrovia per Vibo Valentia, smantellata nel 1966, si passa sotto ai giganteschi piloni della A2 Salerno-Reggio Calabria, e poi ci si affaccia sull’autostrada, spesso percorsa da traffico intenso. Nella parte alta del percorso, che corre comodamente a mezza costa, si cammina nel bosco, affacciandosi su vasti panorami.

  • Dislivello: 380 m
  • Tempo: 3 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Periodo consigliato: tutto l’anno, ma non nelle giornate più calde

Si parte da Piazza della Repubblica (53 m), cuore di Pizzo, affiancata dalla chiesa della Madonna del Carmine e dalla collegiata di San Giorgio. Dal vicino belvedere ci si affaccia sul Castello, sulla Marina e sulla costa che si distende a sud verso Tropea.

Si sale per Via Garibaldi e Via Cesare Capria, e si sbuca su Via Marcello Salomone, che aggira il centro. Una scalinata porta a Via San Sebastiano, lungo la quale si raggiunge la Via Nazionale, tratto urbano della statale 18. La si traversa, si continua per Via Sant’Antonio e si raggiungono un piazzale (132 m, 0.15 ore) e la caserma dei Carabinieri. Qui iniziano i segnavia.

Si sale per una strada e poi un viottolo, ci si affaccia sulla vecchia ferrovia Pizzo-Vibo, e si sale a destra passando sotto ai piloni dell’Autostrada del Sole. Dei tornanti portano all’altezza del tracciato. Più avanti la carrareccia sale dolcemente, si allontana dalla A2 ed entra in un fresco bosco di eucalipti e pini.

Seguendo i segnavia si abbandona la carrareccia, e si sale per un ripido viottolo. Oltre un palo della luce caduto si gira a sinistra (380 m) per una carrareccia pianeggiante, che traversa lasciando in alto delle case.

Si continua a mezza costa, con brevi saliscendi, nel tratto più panoramico del percorso. La stradina prosegue tra massi e felci, e traversa delle ombrose pinete. Da qui appaiono Pizzo, il Tirreno e Stromboli, quando il tempo è limpido si vedono gran parte delle Eolie. Una salita porta a un rifugio in cattive condizioni (417 m, 1.30 ore), in una pineta.

Si riparte per la strada sterrata che scende, piega a destra e continua a mezza costa. Dove il bosco si dirada, una croce di ferro su un masso (la Croce di Pantoffa) offre un bel panorama su Pizzo, la costa e il mare. Nei pressi sono delle rampe utilizzate per i decolli in parapendio.

Dopo qualche minuto e la stradina inizia a scendere, in vista della piana di Lamezia e delle lontane propaggini della Sila. A un bivio si lascia a destra un tracciato pianeggiante per l’Oasi WWF dell’Angitola. Il tracciato di sinistra rientra nel bosco e porta a un edificio abbandonato (193 m) e a una stradina asfaltata.

La si segue in discesa, si ripassa sotto alla A2, si supera una scomoda rampa e si raggiunge l’abitato moderno di Pizzo. Si va a sinistra, si costeggia un centro commerciale e si torna alla caserma dei Carabinieri. Riattraversata Via Nazionale, si scende al punto di partenza (1.15 ore). Proseguendo si può arrivare a Marina di Pizzo e concludere la camminata con una sosta sulla spiaggia o con un tuffo.