Un bell’itinerario che inizia da Assergi si inoltra nella Valle del Vasto, dominata dalla Cima delle Malecoste e dal Pizzo Cefalone e punteggiata da eremi e chiesette. Ci si può fermare ai ruderi dell’eremo di Santa Maria delle Grotte o proseguire verso l’Acqua San Giovanni e San Pietro della Jenca dove la “chiesetta del Papa” è diventata il Santuario di San Giovanni Paolo II.

In discesa una panoramica strada sterrata porta alla chiesetta di San Clemente. Più avanti, dalla Fonte della Pietà, inizia la breve e consigliata deviazione verso l’imbocco della Grotta a Male (o Amare), esplorata da Francesco De Marchi nel 1573. La scala iniziale non richiede attrezzatura di sorta, purtroppo l’antro iniziale della Grotta è occupato da ferraglie di ogni tipo. Su alcune guide recenti sono comparse delle descrizioni fantasiose della zona.

  • Dislivello: 400 m
  • Tempo: 4.45 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre, anche d’inverno con poca neve

Dal casello di Assergi della A24 si scende verso il paese, si piega a destra in Via dei Monti (indicata dai cartelli di due bed & breakfast) e si parcheggia nel piazzale del Cimitero (890 m), dov’è una tabella del Percorso Memoria Natura, dedicato ai  luoghi della Resistenza aquilana.  Se si arriva dall’Aquila e da Paganica per la strada statale si deve piegare a sinistra dopo aver costeggiato Assergi. Si può anche arrivare a piedi dal Convento di San Francesco (860 m), traversando il borgo di Assergi (0.15 ore).

A piedi si segue Via delle Ville, a sinistra per chi arriva dalla statale. Al primo slargo, con cartelli del Sentiero Italia e di altri itinerari, si piega a destra per una strada sterrata che passa sotto alla A24 e scende verso il fondovalle. Si lasciano a sinistra il Ponte Pernagnole (850 m) e un sentiero che sale al Monte d’Aragno, e si continua accanto al torrente Raiale, affiancato da alti pioppi.

La strada si allontana dal torrente, costeggia delle rocce e raggiunge i ruderi dell’eremo di Santa Maria della Croce (906 m, 1 ora), che si raggiungono per un sentierino. Il tracciato che si stacca poco prima per la Grotta a Male è interrotto dalla vegetazione. Dopo l’eremo la strada finisce accanto a una grotta. Si continua per un sentiero che costeggia altri speroni rocciosi, entra nel bosco, traversa un fosso e porta a un bivio. Verso destra si sale (segnavia 199) al fontanile dell’Acqua San Giovanni (1007 m, 0.45 ore).

Il sentiero zigzaga su un ripido pendio, sale in un vallone, piega a sinistra sui prati e si innesta (1100 m) sulla stradina che porta a sinistra alle case e alla chiesetta di San Pietro al Vasto (1166 m, 0.30 ore), oggi Santuario di San Giovanni Paolo II.  Sorvegliano la zona il Pizzo di Camarda, la Cima delle Malecoste e il Pizzo Cefalone.

Si riparte in discesa sull’itinerario dell’andata, al bivio 1100 m si lascia a destra il sentiero per l’Acqua San Giovanni, e si continua su una panoramica strada sterrata, lasciando a sinistra il Sentiero Wojtyla per la Cima delle Malecoste. Traversato un vallone si raggiunge la chiesetta di San Clemente (1066 m, 0.45 ore), su un pianoro.

Si riparte sulla strada che si abbassa con due svolte e continua fino alla Fonte della Pietà (960 m, 0.30 ore), con area da picnic ombreggiata da pioppi secolari. Subito prima, da un varco, si entra in un prato, si scende per una traccia di sentiero, si piega a destra e si raggiungono altri tavoli da picnic e la recinzione della Grotta a Male o Amare. La si costeggia in discesa a sinistra fino a un cancello solitamente aperto (930 m).

Una comoda scala metallica permette di scendere all’imbocco della vera e propria cavità, che è riservata a speleologi esperti e attrezzati. L’antro iniziale della Grotta è ingombro di impalcature e chiuso da una brutta tettoia, e meriterebbe di essere ripulito. La deviazione richiede 0.30 ore a/r. Dalla Fonte la strada sterrata scende dolcemente, affiancata da panchine, ripassa sotto alla A 24 e raggiunge il piazzale del Cimitero e Assergi (0.45 ore).