Una delle malghe-rifugio più amate della Carnia sorge alla sommità della Foresta demaniale di Pramosio, su un ampio terrazzo naturale in vista degli speroni rocciosi e dei canaloni di sfasciumi della Creta di Timau e dei profili del Monte Coglians e delle vette vicine. Molti visitatori salgono quassù per apprezzare i formaggi e la cucina della Casera.
Mentre gli escursionisti hanno a disposizione numerosi itinerari di grande fascino, gli appassionati dell’arrampicata possono raggiungere senza troppa fatica le compatte pareti calcaree affacciate sul Lago Avostanis. La salita al Lago e a Casera Pramosio Alta è una comoda passeggiata su una vecchia strada militare, accessibile anche in mountain-bike e alle famiglie con bambini. La prosecuzione verso la Creta di Timau segue a lungo un facile sentiero militare (nella foto) ma presenta un passaggio finale su erba e roccette, facilitato da un cavo metallico ma che richiede la massima attenzione.
- Dislivello: da 420 a 600 m
- Tempo: da 2.15 a 4 ore a/r
- Difficoltà: T fino al Lago, EE la Creta di Timau
- Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Da Paluzza o Timau si segue la statale 52 bis fino a Laipacco, dove un cartello indica la Foresta di Pramosio. Una buona strada sterrata risale a larghe svolte la Foresta, esce sui pascoli e raggiunge gli edifici della Casera Pramosio (1521 m), sorvegliata dalle rocce della Creta di Timau. Oltre la Casera sono delle grandi cave di marmo.
A piedi si segue la strada sterrata (segnavia 402) che costeggia la malga, gira un crinale, e sale in un vallone erboso. Si lasciano a sinistra la Casera Malpasso e il rifugio Morgante (della Forestale regionale) e a destra un sentiero per Sella Cercevesa. Una lapide ricorda Maria Plozner Mentil, una delle “portatrici carniche” uccisa qui durante la Grande Guerra.
La strada sale ancora, poi traversa lungamente a sinistra fino al crinale dove sorge la Casera delle Manze (1820 m). Poco prima una breve deviazione porta al Passo Pramosio (1792 m, 0.15 ore a/r in più), con grotte artificiali e trincee della Grande Guerra.
Il tracciato traversa un profondo vallone, sale a stretti tornanti, lascia a sinistra la strada militare per la Creta di Timau e risale un valloncello fino ad affacciarsi sul Lago Avostanis (1936 m), oltre il quale si alzano le compatte placche calcaree del versante meridionale di Cima Avostanis, percorse da decine di vie di arrampicata. Pochi metri a destra sono la Casera Pramosio Alta (1950 m, 1.15 ore), sempre aperta e utilizzabile come bivacco. Molti arrampicatori, però, preferiscono accamparsi sui prati. Verso destra, i segnavia 402 e del Sentiero Italia conducono verso il Passo di Monte Croce Carnico.
Per salire alla Creta di Timau si piega a sinistra prima del Lago, e si sale per prati, lungo le tracce del bestiame, fino a un’evidente sella. Qui si piega a sinistra (segnavia 452A) per un sentiero militare che sale con degli stretti tornanti, e poi traversa verso la cima, affacciandosi sui ripidi canaloni rocciosi che scendono verso Timau.
Negli ultimi metri il sentiero scompare, e si deve salire direttamente, per una ventina di metri, per un ripidissimo pendio di erba e sassi attrezzato da qualche anno con un cavo metallico. Subito dopo sono il pianoro erboso, l’ometto di pietre, la nuova croce e la campana della cima della Creta di Timau (2217 m, 1 ora). La discesa richiede 0.45 ore fino al Lago, e 1 ora da questo a Casera Pramosio. Prima di tornare a valle, consigliamo di assaggiare il formaggio, la polenta e le altre specialità della Casera.
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