“Ecco Nemi! celato entro una conca di poggetti selvosi, egli non teme il furiar de’ nembi e mentre il vento svelle la quercia dall’ime radici, l’oceano sospinge alle sonanti piagge e la schiuma ne’ turbina al cielo qua e là s’increspa, mormorando appena lo specchio ovale del suo vitreo lago” ha scritto George Byron.
Il poesta inglese ha esagerato un po’ i toni, ma non c’è dubbio che il borgo medievale di Nemi sia uno dei più suggestivi del Lazio. Legato al culto di Diana che si celebrava sulle rive del Lago, fortificato dai Conti di Tuscolo poco dopo il Mille, è ancora sorvegliato dal palazzo baronale dei Ruspoli, coronato da un’alta torre medievale.
Da Nemi, nelle giornate serene, oltre il Lago e Genzano si vede il Mar Tirreno. Insieme alla storia e al panorama, attirano i visitatori nel borgo le fragole coltivate nella zona, che vengono proposte da bar, pasticcerie e negozi. Genzano, sulla sponda opposta del Lago, è celebre per il rito dell’Infiorata che si celebra il giorno del Corpus Domini e per i suoi monumenti.
L’anello che collega i due centri attraversa i pianori delle Piagge, da cui ci si affaccia sul Lago di Nemi, raggiunge la Francigena del Sud e prima della suggestiva Fontan Tempesta e raggiunge quasi in piano il borgo medievale di Nemi. Nel momento in cui scriviamo il transito sulla Francigena è vietato a causa di una frana, ma si passa senza problemi più a nord.
Al ritorno si scende alle rive del Lago, si tocca il Museo delle Navi Romane (in restauro) e si risale a Genzano sulla strada. Da non perdere l’Eremo di San Michele Arcangelo (nella foto), dei primi secoli dell’era cristiana, decorato da resti di affreschi e restaurato da qualche anno insieme ai sentieri di accesso. Per farsi aprire il cancello occorre contattare in anticipo la Pro-loco, ma l’altare si vede bene anche con il cancello chiuso.
- Dislivello: 400 metri
- Tempo: da 4.15 a 4.45 ore
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: tutto l’anno, consigliati la primavera e l’autunno
Si parte dalla Piazza Dante Alighieri di Genzano (458 m), a pochi minuti a piedi dal centro e dal Palazzo Sforza Cesarini. A piedi, lascia a destra la strada che scende al Lago di Nemi (e che si seguirà al ritorno) si sale per Via Mazzini fino al Convento dei Cappuccini. Si segue la strada a sinistra, si piega a destra in Via Lega Latina e al primo bivio a destra si imbocca Via delle Piagge, privata e chiusa da una sbarra. Alla fine della strada, oltre una seconda sbarra, Qui compaiono frecce e segnavia del CAI.
Si continua sul viottolo, che lascia a sinistra un’antenna, sale dolcemente e diventa sterrato davanti a delle case. I segnavia 512 sono a volte poco visibili, ma il percorso è sempre evidente. Si sale più nettamente, ci si affaccia sul Lago e su Nemi, e si continua in salita e poi quasi in piano, traversando altri pianori erbosi. In questo tratto, in primavera fioriscono le ginestre.
Raggiunta una recinzione si va a destra su un tracciato più ampio, si costeggia un profondo vallone e si raggiungono un bivio e i segnavia 511 e della Francigena del Sud. Pochi metri di salita portano alla Fontan Tempesta (630 m, 1 ora) circondata da piccole grotte. Il sentiero che sale oltre la fonte conduce al Monte Cavo.
Si torna al bivio, si piega a sinistra (destra arrivando da Genzano) e si oltrepassano altri due bivii, dove ci si tiene a destra seguendo i segnavia. Una discesa a mezza costa, con belle aperture panoramiche sul Lago di Nemi, porta alla carrozzabile, lungo la quale si risale al borgo medievale di Nemi (533 m, 0.45 ore).
Se il sentiero di Fontan Tempesta è vietato si deve andare a sinistra seguendo le indicazioni per il campo sportivo di Nemi, che si raggiunge per una carrareccia, che alla fine corre parallela alla Via dei Laghi. Davanti all’impianto (646 m, 0.30 ore) si va a destra, per una strada asfaltata che attraversa una zona residenziale. Si sale, si continua in piano, si va dritti a un bivio e poi si scende fino a un bivio dove si va a destra. Una stradina selciata in discesa porta a un belvedere e poi al centro di Nemi (0.30 ore).
In entrambi i casi si esce dal borgo per la strada che scende al Lago, si raggiunge una porta, e si piega a sinistra sul viottolo che scende a svolte in direzione del Lago. Il percorso, sempre comodo, è a tratti affiancato da pietre cadute dall’alto, che invitano a non sostare. A un bivio si piega a sinistra, e si scende in diagonale fino all’inizio (393 m) del sentiero per l’Eremo.
Lo si segue con delle ripide rampe attrezzate con gradini e staccionate, alternate a tratti pianeggianti. Non ci sono difficoltà, e le vecchie e usurate corde da barca servono da corrimano. Si esce sullo slargo davanti all’Eremo (450 m, 1 ora), attrezzato con panca e tavolo, dove arriva anche un ripido sentiero dal centro di Nemi.
Si scende per la via di salita fino al bivio, si piega a sinistra, e si continua per un viottolo asfaltato che tocca dei ruderi e delle grotte nel tufo, e poi esce sulla strada circumlacuale (335 m) nei pressi di un impianto dell’ACEA. Si va a destra sull’asfalto, si va a sinistra a un bivio avvicinandosi al Lago, poi si aggira il Museo delle Navi fino al suo ingresso (329 m, 1 ora). Si continua sulla strada asfaltata facendo attenzione alle auto, si lascia a sinistra un sentiero per l’Emissario romano, si supera un tratto di basolato e si torna al punto di partenza (0.30 ore).
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