Il Fosso della Montagna, il più importante vallone del versante ascolano della Laga, in primavera vede scrosciare delle spettacolari cascate. Quella delle Prata (nella foto), alta una cinquantina di metri, è la più comoda da raggiungere, mentre le Cascate della Volpara richiedono una camminata più lunga.
Il Parco ha segnato lo storico sentiero che raggiunge le Prata dal borgo di Umito evitando la strada sterrata di fondovalle, che traversa dei suggestivi castagneti dove spiccano vari alberi monumentali. L’itinerario è magnifico al disgelo, e diventa meno spettacolare da luglio in poi, quando l’acqua si riduce fin quasi a sparire.
Come ovunque sulla Laga non si deve mettere piede nei torrenti che corrono su levigati scivoli di arenaria. Se occorre effettuare dei guadi (e a maggio e giugno può accadere), la tecnica consigliata è quella “patagonica” , che consiste nell’indossare gli scarponi senza calzettoni, in modo da garantire una buona tenuta del piede sul fondo. Traversare a piedi nudi può esporre a ferite o a pericolosi scivoloni.
A Umito merita una sosta il piccolo Cimitero dei Partigiani, dove riposano italiani ed ex-prigionieri jugoslavi che nel 1943-’44 hanno preso le armi contro tedeschi e fascisti. L’11 marzo del 1944, l’attacco di una colonna tedesca contro i partigiani del capitano Ettore Bianco portò alla devastazione di Pozza, che ebbe 11 case incendiate e 8 uomini disarmati uccisi.
A Umito, dopo il contrattacco delle forze di Bianco, i tedeschi incendiarono le case, bruciando vivi alcuni partigiani e Anna Sparapani, una bimba di undici mesi. Nella giornata, oltre a circa 30 militari della Wehrmacht, morirono 12 abitanti del posto e più di 30 partigiani, tra cui 17 ex-prigionieri jugoslavi.
- Dislivello: 670 m
- Tempo: 5.30 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da maggio a ottobre, consigliatissima la primavera per l’abbondanza d’acqua
Da Acquasanta Terme, sulla Via Salaria, si risale la strada di fondovalle. Si lascia l’auto nell’ampio posteggio all’ingresso di Umito (640 m). Si continua a piedi sulla strada, si tocca la piazza al centro del borgo e si prosegue superando una lapide che ricorda la strage nazista del 1944. Si prosegue per un sentiero che corre a mezza costa e porta a un bivio dove si va a sinistra in salita. Superati un ruscello e un crinale, si scende nel solco della Valle Alta (870 m, 0.30 ore).
Si segue brevemente una carrareccia in discesa, si devia a sinistra per un sentiero poco evidente, si traversa un tratturo e se ne imbocca un secondo affiancato all’inizio da castagni. Al termine della salita si scavalca un nuovo crinale e si raggiunge la base (880 m) di una parete di arenaria.
La si costeggia, si traversa in discesa un fosso solitamente asciutto (un gradino roccioso richiede cautela), si supera un crinale boscoso e ci si avvicina alla Cascata delle Prata, scendendo fino a uno spiazzo boscoso e risalendo alla base del salto. Si scende ancora per qualche metro, si traversa un ponte (con molta acqua ci si bagna!) e si risale fino a un masso (905 m, 0.45 ore) di fronte alla Cascata.
Si riparte sul sentiero che costeggia in discesa il torrente, risale brevemente e porta alla strada sterrata di fondovalle (763 m), dove si può piegare a destra per tornare a Umito. Si va invece a sinistra, si toccano un rifugio, la fine della strada (805 m, 0.45 ore) e una sorgente, poi si continua salendo a mezza costa nella faggeta.
Da una grotta con i resti di un caratteristico forno si scende a un rudere su un prato, poi ci si avvicina (attenzione!) al torrente che corre su levigati lastroni di arenaria. Una salita porta a un anfiteatro dominato dalla Macera della Morte, le Cascate della Volpara scendono dal vallone di destra. Si continua tra rami caduti e i resti delle ultime valanghe, si effettua se necessario qualche guado, si tocca un poggio da cui appaiono le Cascate e si raggiunge la base della prima (1250 m, 1.30 ore). Un sentierino sale al ripiano tra i primi due salti.
Al ritorno si torna per la stessa via al bivio ai piedi della Cascata delle Prata (1.15 ore), e si continua sulla sterrata che costeggia il Fosso della Montagna, oltrepassando vari castagni secolari. Dopo aver toccato l’Agriturismo Laga Nord si torna al punto di partenza (0.45 ore).
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