L’aspro e imponente Monte Greco, con i suoi 2285 metri, si alza tra il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise e gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. Può essere raggiunto anche da Passo Godi, dal Lago di Barrea e dalle Cinque Miglia per l’Imposto e il Lago Pantaniello. L’itinerario più breve, che descriviamo qui, inizia dal Piano le Gravare, nella zona sciistica di Roccaraso.
Lungo il percorso non ci sono (o quasi) segnavia, ma il percorso è quasi sempre evidente. Intorno alla vetta si incontrano spesso dei branchi di cervi, il panorama che si ammira dalla grande croce metallica della cima abbraccia la Maiella, il Matese e decine di altri massicci dell’Appennino centro-meridionale. L’esposizione al sole sconsiglia di affrontare questa escursione nelle giornate più calde dell’anno.
Dislivello 760 m
Tempo: 5 ore a/r
Difficoltà E
Periodo consigliato: da maggio a fine ottobre
Da Roccaraso si sale in auto al Piano dell’Aremogna, e si prosegue verso la base degli impianti delle Toppe del Tesoro. A un bivio con cartelli ci si tiene a sinistra e si raggiunge il Piano le Gravare. Si posteggia sul vasto piazzale (1574 m) ai piedi della cabinovia e di una seggiovia.
A piedi si segue la strada sterrata che passa in un tunnel, e poi risale la Valle delle Gravare seguendo le piste da sci. A un tratto ripido ne seguono uno più comodo, e poi un nuovo strappo oltre il quale il tracciato piega a sinistra verso l’arrivo di una seggiovia (1843 m). Si continua sulla pista che torna a destra, supera un tratto ripido, e raggiunge una sella (1991 m). Traversato un pianoro erboso si raggiunge il ben visibile rifugio di pastori di Antone Rotondo (o Anterotondo, 2000 m, 1.15 ore), su cui spiccano dei poco comprensibili cartelli della Foresta Demaniale Chiarano-Sparvera.
Qui appare il Monte Greco, e si esce finalmente dalla zona segnata dalle piste e dagli impianti. Si riparte sulla carrareccia, a una sella dopo poche centinaia di metri la si lascia, e si sale per prati, in direzione del Monte Greco, fino a un cocuzzolo (2060 m) dov’è un grande ometto di pietre. Si continua verso un secondo cocuzzolo, lo si aggira a sinistra e si scende per un sentiero non segnato nella vasta conca erbosa dove sono i pochi resti dello Stazzo Ospeduco.
Dal punto più basso della conca (1996 m) si entra in un vallone erboso, e si sale a un largo crinale da cui ci si affaccia verso il Lago Pantaniello. In questo tratto compaiono dei segnavia rossi e degli ometti di pietre, ma il percorso è evidente. Si imbocca a sinistra un sentiero visibile già da lontano, che sale con una ripida rampa un ripido pendio. Dopo un tornante verso destra si sbuca su un bel pianoro erboso (2143 m) a nord di Monte Greco.
Si riprende a salire per un sentiero indicato da ometti di pietra, che sale in diagonale offrendo un bel colpo d’occhio verso la Serra delle Gravare, il Monte Marsicano e i monti della Meta. Il tracciato piega a sinistra, diventa più comodo, e raggiunge la cresta sommitale e la vetta (2285 m, 1.30 ore), indicata da una grande croce di ferro. La discesa per lo stesso itinerario richiede 1.15 ore fino ad Antone Rotondo, e 1 ora da qui al punto di partenza.
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