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Uno dei rifugi più moderni e accoglienti del Trentino sorge sui tavolati rocciosi poco a est del Lago di Antermoia, uno spettacolare specchio d’acqua sorvegliato dalla vetta del Catinaccio d’Antermoia. Anche se da qualche anno l’accesso alla conca di Gardeccia è diventato più lungo (si parte a piedi dal Ciampedie o da Pian Pecei, che si raggiungono rispettivamente da Vigo e da Pera di Fassa )consiglia di raggiungere il rifugio dall’alto, scavalcando il Passo di Antermoia. La discesa nei valloni che scendono a Fontanazzo e Mazzìn è lunga e affascinante.

Dislivello in salita: 950 metri
Dislivello in discesa: 1410 metri
Tempo: 7 ore a/r
Difficoltà: E

Da Pera di Fassa si sale in seggiovia al Pian Pecei (1802 m), sulla destra orografica della Valle del Vajolet. A piedi, seguendo le evidenti indicazioni, si segue una strada sterrata che entra nel bosco e raggiunge un tracciato che proviene dal Ciampedie. Lungo questo (segnavia 540), superando una breve ma ripida rampa, si raggiungono la conca e i rifugi di Gardeccia (1950 m, 0.45 ore), ai piedi della parete Est del Catinaccio. In alternativa si può salire in funivia da Vigo di Fassa al Ciampedie (1997 m) e proseguire a piedi sulla stradina indicata dai segnavia 540. Occorre lo stesso tempo.

Si prosegue lungo la strada sterrata (segnavia 546) che sale ai piedi della parete Est del Catinaccio, traversa la conca delle Porte Neigre e sale al terrazzo naturale dove sorgono i rifugi Vajolet e Preuss (2248 m, 0.45 ore). Lasciato a sinistra il ripido sentiero per i rifugi Re Alberto e Passo Santner si prosegue per quello (segnavia 584) che risale il vallone fino al rifugio Passo Principe (2601 m, 1.15 ore), che appare all’ultimo momento.

Un ripido sentiero sulle ghiaie, ai piedi del Catinaccio d’Antermoia, porta al Passo d’Antermoia (2770 metri, 0.30 ore). Ci si abbassa per un vallone ghiaioso, si supera un tratto ripido (attenzione se c’è neve!), si traversa un pianoro dominato dalla Torre, si aggira a sinistra il bellissimo Lago di Antermoia e si raggiunge il rifugio (2497 m, 0.45 ore).
In discesa, un sentiero pianeggiante (segnavia 580) conduce al Passo Dona, da cui si scende al Pian de le Gialine. A un bivio (2210 m, 1.30 ore) si piega a destra nella selvaggia Val de Udai. Il sentiero traversa dei terrazzi erbosi, entra in una forra, costeggia delle pareti e delle grotte e raggiunge un vallone più ripido.
Un tratto più comodo, in vista della cascata del Pish, porta alla strada sterrata che si segue fino a Mazzìn (1360 m, 1.30 ore). Si torna al posteggio in bus, o seguendo a piedi una stradina sulla sinistra dell’Avisio (0.45 ore in più).