“E’ un curioso monolito. Costruita come un obelisco, è una colonna inclinata come il monumento da cui prende il nome. Più piccola delle guglie vicine, s’impone all’attenzione per la sua bizzarria singolare e la sua stranezza capricciosa, in un mondo dove estrosità e immaginazione toccano la punta dell’esagerazione”. Così nella loro guida del Latemar, Aldo Gross e Dante Colli presentavano qualche anno fa la Torre di Pisa (nella foto), una delle cime più caratteristiche delle Dolomiti.
Poco più a sud della Torre, sulla cresta che chiude a mezzogiorno il massiccio del Latemar, il rifugio Torre di Pisa, rinnovato tra il 2016 e il 2017, è la porta dei segreti del massiccio per chi arriva da Pampeago o Predazzo. Molto frequentato dagli escursionisti anche a causa della brevità dell’accesso, si raggiunge per un sentiero ripido e monotono, ma che non presenta difficoltà. Una breve prosecuzione sulla cresta di Cima Valbona consente di ammirare la Torre di Pisa e il vicino Arco naturale del Latemar.
- Dislivello: 580 m
- Tempo: 3 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da luglio a ottobre
La base degli impianti di risalita del Latemar, accanto allo Stadio del Salto e ai suoi trampolini, si raggiunge da Predazzo o Moena. Raggiunta in cabinovia la conca di Gardonè, si prosegue in seggiovia fino a un crinale erboso (2169 m) a monte del Passo Feodo (o Feudo). La baita omonima sorge accanto all’arrivo dell’impianto. Si può arrivare, con percorsi più lunghi, anche dall’Alpe di Pampeago o da Obereggen.
A piedi si segue l’evidente sentiero (segnavia 516) che sale per una larga cresta erbosa, tocca dei grandi ometti di pietre, e prosegue fino a un bivio dove si lascia a sinistra un sentiero per la Meier Alm e Obereggen. Un tratto ripido e faticoso su una pietraia, poi una salita più comoda per prati, conducono a una sella erbosa (2486 m, 0.45 ore) affiancata da spuntoni calcarei.
Si scavalca un crinale, entrando in un vallone ghiaioso con paravalanghe. Se ne esce a destra per una rampa ai piedi di una parete rocciosa, ci si affaccia su un pendio da cui si vede il rifugio, e si continua a svolte su terreno ripido e a tratti roccioso. Una diagonale verso destra porta al crinale dov’è il rifugio Torre di Pisa (2671 m, 0.30 ore).
Il sentiero raggiunge per cresta la Cima Valbona (2691 m) da cui appare gran parte della catena del Latemar e si scopre dall’alto la Torre di Pisa. Si scende su scomode ghiaie (attenzione a un paio di passi esposti), da una forcella ci si abbassa a sinistra e si raggiunge l’arco naturale del Latemar. Una traccia sulle ghiaie porta alla base della Torre (2650 m, 0.15 ore).
In discesa, per l’itinerario di andata, si torna al rifugio (0.15 ore) e si prosegue fino all’arrivo della seggiovia (1 ora).
Stefano Ardito Escursioni in Val di Fiemme, Idea Montagna 2021
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