Seleziona una pagina

Le storiche borgate del Vallone di Unerzio (soprattutto Chialvetta, dove sorgono due belle strutture ricettive) e i boschi di larice del Vallone della Gardetta, sorvegliati dal Monte Oronaye, dal Monte Oserot e da altre cime di bell’aspetto, compongono una delle zone più suggestive e più frequentate dagli escursionisti in Val Maira.

Una vecchia strada militare che risale il Vallone è accessibile alle auto fino a 1812 metri di quota, e aperta ai fuoristrada anche più avanti. Per evitare il tratto più stretto del tracciato, problematico in caso di incroci, conviene raggiungere in auto Chialvetta e proseguire a piedi da qui verso i 2437 metri del Passo della Gardetta.

Nella Vallone della Gardetta si incontrano camosci, caprioli e marmotte e si segue per un tratto la GTA, la Grande Traversata delle Alpi piemontesi. Si affacciano sul Vallone bunker e casermette militari costruite negli anni tra le due guerre mondiali. La partenza a piedi da Acceglio e la salita lungo il bel sentiero dello Scurcio allungano decisamente il percorso. Una soluzione che vale la pena di utilizzare in primavera o in autunno, per una camminata che ha come meta le borgate della valle.

  • Dielivello: 980 m
  • Tempo: 4.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da giugno a ottobre  

Dall’ingresso di Acceglio (1209 m), cuore dell’alta Val Maira, si segue la strada che sale nel bosco verso Gheit e Chialvetta. Al primo bivio si piega a sinistra e si scende alla suggestiva borgata di Gheit (1370 m). Proseguendo oltre il posteggio, si sale sulla sinistra della valle fino al posteggio (1465 m, 3,5 km da Acceglio) che precede Chialvetta. La salita a piedi per il sentiero dello Scurcio, che incrocia la strada a Gheit, richiede 1 ora da Frere e 1.15 ore da Acceglio.

A piedi si entra nel borgo di Chialvetta, si sale alla chiesa, e si continua sulla storica mulattiera di fondovalle, che sale a destra del torrente fino a Pratorotondo (1620 m), con le sue case che sorgono a destra e a sinistra del viottolo. Un ultimo strappo porta a Viviere (1713 m, 0.45 ore), la borgata più alta della valle, dov’è un confortevole rifugio-albergo.

Si riparte sul sentiero che lascia a destra la strada di accesso al paese, e sale a ritrovare tra i larici la strada militare, che si può seguire per un tratto superando il tornante (1812 m) dove il fondo peggiora, o evitare per una bella mulattiera segnata.

Un tratto a mezza costa porta a un bivio dove si lasciano a destra un sentiero per la Comba Emanuele e il Passo dell’Escalon, e poi a un ponte (1889 m) sul torrente Unerzio, sorvegliato da sinistra da un bunker in cemento. Poco oltre si va a sinistra a un bivio (1927 m, 0.45 ore) prima delle Grange, tra cui funziona una malga-caseificio.

Il sentiero lascia a destra un’edicola votiva (il “Pilone degli alpinisti”), sale con una ripida rampa, traversa dei terrazzi erbosi da cui ci si affaccia su Prato Ciorliero e poi sale a svolte in un vallone sassoso, sul quale si affacciano varie vette rocciose di bell’aspetto. Si superano gli ultimi larici e un grande masso, si sale ancora direttamente, poi si traversa a destra, in salita e poi in discesa, superando dei ruscelli.

Raggiunto il centro del vallone si passa accanto a un’altra postazione militare e si raggiunge il Passo della Gardetta (2437 m, 1.15 ore), dove ci si affaccia sull’omonimo Piano. Con una breve discesa si può raggiungere il rifugio della Gardetta (2335 m, 0.45 ore a/r in più), della Sezione di Cuneo del CAI e gestito in estate. La discesa per la stessa via richiede 2 ore.