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Quando si pensa alla Via Francigena, che collega l’abbazia inglese di Canterbury con Piazza San Pietro, vengono spesso alla mente immagini della pianura emiliana, delle colline della Toscana e di quelle della Tuscia laziale. La storica strada dei pellegrini, però, attraversa le Alpi al Passo del Gran San Bernardo, l’Alpis Poenina degli antichi, che mette in comunicazione collega la Valle d’Aosta con la Svizzera.

La via del Gran San Bernardo, utilizzata sin dalla Preistoria, fu sistemata sotto l’imperatore Augusto, come testimoniano i resti di edifici e i tratti di strada scavata nella roccia. L’Ospizio fu costruito nel 1045, probabilmente per volere di San Bernardo di Mentone. Nei suoi archivi si conservano documenti medievali e moderni di grande interesse. Tra decine di visitatori illustri spicca Napoleone Bonaparte, che nel maggio del 1800, con il valico ancora innevato, passò da qui alla testa di un’armata di 40.000 uomini.

A rendere famoso l’Ospizio sono anche i cani San Bernardo, una razza allevata e selezionata per secoli dai religiosi. Questi animali venivano usati per soccorrere i viaggiatori e i pellegrini rimasti bloccati nella bufera. Il complesso dell’Ospizio, con il museo, la chiesa e la cripta, sorge in territorio svizzero, può essere visitato tutti i giorni, e accoglie d’inverno gli scialpinisti.

In estate possono fermarsi qui per la notte solo gli escursionisti che arrivano a piedi o in bici, mentre i viaggiatori motorizzati possono sistemarsi in due alberghi. Una notte tra le sue antiche pietre, seguita da una partenza prima che auto e moto si affollino sulla strada, è un’esperienza che rimane nel cuore.

  • Dislivello: 1150 m in salita, 1280 m in discesa
  • Tempo: 8.30 ore
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da fine maggio a ottobre

Il borgo svizzero di Liddes (1346 m) si raggiunge con i bus della linea Aosta-Martigny, che utilizzano il Traforo del Gran San Bernardo. Frecce

gialle e segnavia bianco-rossi indicano l’antica via del Gran San Bernardo.

Si imbocca la strada principale, si passa accanto alla chiesa, si traversa la statale e si scende alla frazione di Palazuit. Si prosegue per una strada sterrata tra i campi, sull’itinerario antico. A un trivio si va a destra, si traversa su un ponte la Dranse e si continua in un bosco di conifere. Da un secondo ponte si risale a Bourg-St.-Pierre (1632 m, 1.30 ore), centro

principale della valle, dov’è una colonna miliaria romana.

Accanto all’Hotel Valsorey si imbocca una ripida strada asfaltata, che lascia il posto al vecchio tracciato intagliato nella roccia. Si lascia a sinistra un fortilizio medievale, si traversa il Pont-St.-Charles, in legno, si riattraversa l’asfalto e si percorre una strada sterrata a mezza costa, vicina alla superstrada del Traforo, fino ai piedi della diga del lago artificiale di Toules.

La sterrata si alza a tornanti sulla destra, passa accanto alla diga, e prosegue sulla riva del lago. Oltrepassato l’ingresso svizzero del Traforo si ritrova la strada al Plan de Sale (1980 m, 2 ore).  La si segue, si taglia il tornante che affianca la prima presa d’aria del Traforo, poi si continua sull’asfalto fino al Pont de Nudry (2189 m).

Segnavia e pali in legno indicano il sentiero che risale il vallone della Combe des Morts, lasciando a destra una seconda presa d’aria Una ripida salita porta all’Ospizio del Gran San Bernardo (2469 m, 1.30 ore), che merita una visita attenta. Oltre che nell’ospizio, si può passare la notte nell’Hotel Italia o nell’Auberge de l’Hospice, sul versante elvetico.

Si riparte costeggiando il lago, traversando la frontiera (raramente presidiata) e si arriva alla grande statua di San Bernardo, al tratto più bello della strada romana e ai resti del santuario di Giove Pennino. Oltre la zona archeologica si ritrova la strada moderna, la si attraversa, e si continua a scendere per la ben visibile strada antica. Tra i pascoli, in vista della rocciosa Tour des Fous, si raggiunge la casa cantoniera di Fonteinte (2203 m, 0.45 ore), dove funziona un posto-tappa della Francigena.

Il sentiero continua a scendere per ripidi pendii in vista dell’imbocco italiano del Traforo, fino a ritrovare la strada a un ponte (1730 m). Si segue l’asfalto, poi si imbocca l’evidente tracciato che conduce al suggestivo borgo di St.-Rhémy (1619 m, 1.15 ore).

Una mulattiera tra i prati scende a valle della strada, incrocia un tracciato secondario, passa sotto alla superstrada e raggiunge Le case di Cérisey (1381 m). Si traversa il torrente Artanavaz a un ponte (1370 m), poi si continua sulla destra, per strade sterrate, fino a Étroubles (1264 m, 1.30 ore), il centro principale della valle. Si torna ad Aosta con i bus di linea.