Per molti visitatori delle Dolomiti, Malga Ciapela è solo il punto di partenza della funivia della Marmolada, che sale fino alla Punta Rocca. Gli escursionisti e gli alpinisti, invece, sanno che da questa conca, oggi in buona parte edificata, inizia il sentiero che risale la verde e bellissima Val d’Ombretta, ai piedi della gigantesca parete Sud della Marmolada, sulla quale sono state tracciate alcune delle vie di arrampicata più impegnative delle Dolomiti.
Alle imprese di Luigi Micheluzzi, Hans Vinatzer, Armando Aste, Maurizio Giordani, Heinz Mariacher, Igor Koller e di altre decine di grandi alpinisti sono stati dedicati articoli, libri e documentari. Il rifugio Falier (nella foto), uno storico edificio della Sezione di Venezia di CAI, è un’ottima meta per una passeggiata panoramica, e ospita gli alpinisti che stanno per affrontare la parete.
La salita verso la Malga Ombretta e il rifugio supera una ripida barriera rocciosa, e poi raggiunge il magnifico terrazzo erboso che ospita la prima costruzione, dove consigliamo di assaggiare i formaggi, il burro e lo yogurt prodotti in loco. Durante la Grande Guerra la Val d’Ombretta, occupata dagli alpini, è stata al centro di aspri combattimenti con gli austro-ungarici che controllavano il versante trentino.
Negli ultimi anni il percorso verso la Malga e il rifugio è diventato un po’ più lungo a causa della chiusura alle auto dell’ultimo tratto della strada asfaltata, dal Camping Marmolada in avanti. Un’ottima ringhiera in acciaio rende del tutto sicuro il tratto più aereo del percorso, che utilizza una comoda cengia scavata nella roccia.
- Dislivello: 640 metri
- Tempo: 4.30 ore a/r
- Difficoltà: E
- Quando andare: da giugno a ottobre
La conca e i posteggi di Malga Ciapela, alla base della funivia della Marmolada, si raggiungono da Sottoguda, Rocca Pietore e Caprile, o da Canazei scavalcando il Passo Fedaia. Verso sinistra, si seguono le indicazioni per il Camping Marmolada fino al posteggio (1455 m) che precede il divieto di transito. Se questo è pieno, esistono altri spazi lungo la strada che lo raggiunge.
Si continua a piedi sulla stretta strada asfaltata che attraversa il Camping, e poi sale con due tornanti alla Malga Ciapela e al successivo ponte (1559 m, 0.30 ore) sul Ru S’cialon, che scende dalla Val d’Ombretta. Subito dopo, dei cartelli indicano due diversi percorsi per la Malga e il rifugio.
La maggioranza degli escursionisti continua a destra sulla strada sterrata (segnavia 610) che sale con delle ripide rampe, tocca il torrente, e torna a sinistra con una diagonale più comoda. A un tornante si incontra il percorso di sinistra, non segnato. Pochi metri più in alto la strada sterrata finisce (1720 m), e si lasciano a sinistra i cartelli per la Val Franzedas e Forca Rossa.
Si continua verso destra, per la strada militare della Grande Guerra, perfettamente restaurata, che traversa in un ripidissimo bosco, si alza con quattro tornanti, e porta all’inizio del tratto intagliato in una parete calcarea verticale. La larghezza, il fondo regolare e la ringhiera fanno sì che non ci siano problemi. Più avanti si rientra nel bosco, si sale a svolte e ci si affaccia sui magnifici prati della Val d’Ombretta, dominati dalla parete Sud della Marmolada e dalle pareti delle Cime d’Ombretta. In breve si raggiunge la Malga (1904 m, 1.15 ore), con servizio di ristoro e vendita di prodotti dell’alpeggio.
Subito dopo (non ci sono cartelli), occorre scegliere tra lo storico “sentiero alto” che sale a destra a mezza costa, e il “sentiero basso” che attraversa la piana per salire verso il rifugio alla fine. Consigliamo di salire lungo il primo (ancora segnavia 610), che traversa una prima colata di ghiaie, e continua a mezza costa toccando delle rocce vulcaniche scure.
Si superano altri tre scomodi canali ghiaiosi e un breve passo esposto, poi si raggiunge un quadrivio e si sale tra i larici al rifugio Falier (2074 m, 0.45 ore), dominato dalla parete Sud e costruito su un promontorio al riparo dalle valanghe. Con l’aiuto del gestore (e di un binocolo) è possibile individuare le cordate impegnate sulle grandi vie della Sud.
Il sentiero che sale dal rifugio verso il Passo d’Ombretta e il bivacco Dal Bianco è lungo e faticoso (3 ore a/r), se si segue brevemente quello che punta al Passo d’Ombrettola (segnavia 612) si può compiere una breve passeggiata (da 0.30 ore a/r in su) con un panorama ancora più ampio e suggestivo verso la Marmolada.
In discesa suggeriamo di seguire il “sentiero basso”, utilizzato dal gestore per rifornire il rifugio con un quad. Dal quadrivio poco sotto la struttura, si segue il viottolo ghiaioso che scende nel bosco, prosegue su una conoide ghiaiosa, e piega a sinistra fino al monumento (1950 m) che indica il centro geografico delle Dolomiti. Continuando in piano si torna a Malga Ombretta (0.30 ore), da cui si torna al posteggio per la via di salita (1.30 ore).
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