La Strafexpedition, la “Spedizione punitiva” austro-ungarica del 1916, trasforma l’Altopiano di Asiago in un campo di battaglia e arriva un passo dal successo. Per capirlo si deve salire sul Monte Cengio, la vetta che si alza all’estremità sud-occidentale dell’Altopiano, che precipita a sud con un’alta parete rocciosa.
Dalla cima sembra di affacciarsi sulla pianura. Per questo motivo, tra maggio e giugno del 1916, il Cengio viene conteso palmo a palmo, e la Brigata Granatieri di Sardegna si sacrifica per difendere le sue rocce. Nonostante il paesaggio impressionante e le memorie sanguinose, la camminata è semplice. Il tratto più esposto del percorso segue una larga e comoda strada militare, nelle gallerie è utile una pila frontale.
- Dislivello: 180 m
- Tempo: 2 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da maggio a fine ottobre
Dal casello di Piovene-Rocchette della A31 si segue la strada provinciale che traversa Caltrano e inizia a salire in direzione dell’Altopiano. Dopo dei tornanti e un tratto a mezza costa si raggiunge il bivio per la Zona Sacra del Monte Cengio. Una strada asfaltata sale verso sinistra al Piazzale Principe di Piemonte (1286 m), dove si parcheggia. Chi arriva da Asiago e dall’Altopiano trova il bivio sulla destra, dopo l’abitato di Fondi e il rifugio-ristorante Al Granatiere.
A piedi si segue un viottolo (segnavia 651) che inizia accanto a un rudere, traversa una zona di fitta vegetazione e raggiunge la Galleria Cannoniera, il baluardo orientale del sistema difensivo del Monte Cengio. Si continua lungo la mulattiera italiana, in buona parte protetta dal tiro nemico, che sale alla quota 1351 e poi scende traversando altre gallerie buie e umide (è necessaria una pila!), facilitate da passerelle metalliche che rendono difficile scivolare. Una breve discesa porta al Piazzale del Granatiere e all’omonimo rifugio-ristorante (1251 m, 0.45 ore), raggiunto dalla strada asfaltata.
Si torna sul versante della Val d’Astico, si traversa un altro tunnel, e si continua sulla spettacolare strada militare del Monte Cengio (segnavia 643), affacciata su una parete verticale (il “Salto del Granatiere”), ma larghissima e protetta da una ringhiera.
La strada traversa un vallone, sale ancora e porta ai piedi della vetta. Si traversa l’ampia Galleria Comando, si esce su un largo piazzale, e si sale per un breve sentiero alla vetta del Monte Cengio (1354 m, 0.30 ore), altro magnifico belvedere, dove sono un memoriale e una croce. In discesa, si segue la stradina che scende nel bosco al Piazzale dei Granatieri. Sull’asfalto si torna al punto di partenza (0.45 ore).
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