La valle più bella del versante teramano del Gran Sasso, che separa i due Corni dal Pizzo d’Intermesoli, si raggiunge da Pietracamela per l’antica mulattiera che s’innesta più in alto sulla stradina che proviene dai Prati di Tivo.
All’ambiente fresco e riposante della prima parte del percorso, tra i faggi della Valle del Rio Arno che consentono di camminare all’ombra anche ad agosto, segue la spettacolare Val Maone, dominata a sinistra dal Corno Grande e dal Corno Piccolo, e a destra dai pilastri del Pizzo d’Intermesoli. Alla base di questi ultimi si apre la Grotta dell’Oro, utilizzata come rifugio da mercanti e pastori.
Nella Valle del Rio Arno e in Val Maone, per secoli, sono passati mercanti e viaggiatori diretti verso Assergi e L’Aquila, e poi gli escursionisti e gli scialpinisti diretti al rifugio Garibaldi e al Corno Grande. Due semplici monumenti di pietra, affiancati da lapidi e targhe, ricordano una delle tragedie più famose della storia del Gran Sasso.
Gli alpinisti Mario Cambi e Paolo Emilio Cichetti sono morti per sfinimento nel febbraio del 1929, in una furiosa bufera di neve, dopo un tentativo di salita invernale della cresta Sud del Corno Piccolo. E’ possibile limitarsi all’andata e ritorno fino al secondo monumento (2.15 ore a/r, nella foto), camminando sempre nel bosco su un percorso accessibile anche d’inverno con le ciaspole, o affrontare la breve ma ripida salita che porta alle Sorgenti del Rio Arno, alla Val Maone e alla Grotta dell’Oro (4.30 ore a/r).
I due memoriali che ricordano Cambi e Cichetti sono stati restaurati e affiancati da tabelle storiche qualche anno fa grazie a un’ottima iniziativa della guida alpina Pasquale iannetti, appoggiato dal Comune di Pietracamela, dal Parco Gran Sasso-Laga e da altri enti. Dispiace che, su alcune mappe in commercio, il cognome Cichetti sia stato storpiato in “Cicchetti”. Le disattenzioni dei cartografi possono essere dolorose.
- Dislivello: da 220 a 640 m
- Tempo: da 2 a 4.30 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Si posteggia nello slargo all’ingresso del centro storico di Pietracamela (1036 m), dove la strada piega a sinistra e inizia a salire verso i Prati di Tivo, e dove dal 2023 campeggia il monumento agli Aquilotti del Gran Sasso.
A piedi si traversa in salita l’abitato, si passa davanti alla chiesetta di San Rocco e alla base delle pareti utilizzate come palestra di arrampicata dagli Aquilotti, e si continua per una strada sterrata che attraversa una zona franata. In alto, da qui, si vedono le pitture rupestri dell’artista locale Guido Montauti, solo in parte sopravvissute al crollo.
Si continua in leggera salita (segnavia 102 e SI) nella valle del Rio Arno, toccando due fonti e traversando un bosco dove spiccano dei grandi massi calcarei. A un bivio con immagine sacra (1142 m) si lascia a destra il Sentiero Italia che conduce ai Prati Cantiere e a Prato Selva, più avanti la stradina scende a destra verso una piccola centrale elettrica, e si prosegue su un sentiero a mezza costa.
Toccata la Fonte Pescopiano, si arriva al monumento (1224 m) che ricorda Paolo Emilio Cichetti, qui ucciso da una bufera nel 1929. Si continua in piano accanto al fosso di fondovalle, si lascia a sinistra un sentiero per i Prati di Tivo, si traversa una zona di grandi massi e si raggiunge il cippo a destra del sentiero (1270 m, 1.15 ore) che ricorda Mario Cambi, compagno di sventura di Cichetti. I memoriali sorgono nel punto in cui sono stati ritrovati i due corpi.
Oltre questo punto, il sentiero si alza nel bosco in una zona segnata dalle valanghe che scendono dal Corno Piccolo. Dei ripidi strappi in salita e delle diagonali verso destra portano a un sentiero con staccionata e poi alla strada sterrata (1470 m) che proviene dai Prati di Tivo. In basso a destra sono le Cascate di Rio Arno.
Si continua sulla strada sterrata che supera un gradino, si affaccia sulle Cascate da un belvedere con staccionata, costeggia il torrente e porta alla captazione del Rio Arno (1525 m, 0.45 ore). A destra della strada ci si può solitamente rifornire d’acqua.
Si entra ora nella parte più ampia e spettacolare della Val Maone, sorvegliata dalle rocce del Picco dei Caprai e del Pizzo d’Intermesoli (a destra) e del Corno Piccolo. Più avanti, dominano da sinistra la valle le rocce e i canaloni del Corno Grande. Una salita nella boscaglia di faggio porta a un macigno arrotondato e a un pianoro (1600 m) dove a giugno fioriscono le peonie.
Verso destra, un sentiero non segnato ma evidente sale verso le rocce dell’Intermesoli, e s’inerpica fino all’imponente Grotta dell’Oro (1680 m, 0.30 ore), ben visibile da lontano, nella quale si può comodamente entrare.
Attenzione: sulle rocce che sovrastano la Grotta sono delle vie di arrampicata. Se ci sono alpinisti in parete possono cadere dei sassi, e conviene fermarsi poco prima. In discesa occorre 1 ora dalla grotta al memoriale di Mario Cambi, e altrettanto da questo a Pietracamela.
Stefano Ardito Escursioni in Gran Sasso e Monti della Laga, Idea Montagna 2025
Commenti recenti