I rifugi del versante francese del Monte Bianco, ricchi di storia e di suggestioni per gli alpinisti, hanno quasi sempre degli itinerari di accesso impegnativi. C’è un’eccezione importante, ed è il rifugio Albert Ier, affacciato sulla colata del Glacier du Tour, i cui seracchi continuano a offrire un bello spettacolo nonostante il cambiamento climatico in atto.

Il rifugio, di proprietà della FFCM, la Fédération Française des Clubs Alpins et de Montagne A ricorda re Alberto I del Belgio (1875-1934), che divenne un simbolo dell’indipendenza del suo paese durante la Prima Guerra Mondiale. Il sovrano fu anche un appassionato alpinista, con all’attivo ascensioni importanti sul Monte Bianco e sulle Dolomiti, e compagni di cordata come Tita Piaz e Paul Preuss.   

Il rifugio offre un meraviglioso panorama sul vicino ghiacciaio di Tour, e sulle imponenti vette dell’Aiguille Verte e dell’Aiguille de Chardonnet che lo sorvegliano. L’itinerario che lo raggiunge non è lungo, ed è privo di difficoltà dopo lo scioglimento della neve primaverile. Anche il tratto attrezzato con mancorrenti è elementare. Per il Col de Balme passa il Tour du Mont-Blanc, il meraviglioso trekking che compie il periplo del massiccio.

  • Dislivello: 540 metri
  • Tempo: 3 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da luglio a settembre

Da Le Tour, all’estremità settentrionale della valle di Chamonix, si sale con la seggiovia fino ai prati di Charamillon (2195 m). A piedi si segue l’ampio ed evidente sentiero che inizia a salire a mezza costa, passa accanto al Lago di Charamillon (2271 m) e traversa i pascoli omonimi fino a girare (2329 m) un importante crinale.

Si continua su terreno ripido e roccioso, con percorso aereo ma facile, a saliscendi, in vista della seraccata del Glacier du Tour, superando qualche tratto attrezzato con mancorrenti metallici. Dopo lo scioglimento della neve non si incontrano difficoltà.

In discesa, e poi ancora in salita, si raggiunge la morena laterale del ghiacciaio (2484 m, 1.15 ore). Lungo il ripido filo della morena, in vista dei seracchi e dell’Aiguille de Chardonnet, il sentiero prosegue in salita fino al ben visibile rifugio Albert Ier (2701 m, 0.45 ore). In discesa, per la stessa via, occorrono 1.30 ore fino alla seggiovia.

Prima o dopo la salita al rifugio, vale la pena di seguire la strada sterrata che collega l’arrivo della seggiovia con il Col de Balme (2191 m, 0.30 ore a/r), sul confine tra la Svizzera e la Francia, dov’è un vecchio ma accogliente rifugio-ristorante. Il panorama che si gode da qui è tra i più interessanti del Giro del Monte Bianco, ed è ricco di particolari sul Monte Bianco, i suoi satelliti e le Aiguilles de Chamonix.