Dislivello: 200 metri
Tempo: 2 ore
Difficoltà: E

“Arrivammo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo”. Così, nel racconto Le pietre di Pantalica, Vincenzo Consolo racconta il suo incontro con i canyon e le necropoli rupestri di Pantalica. Oggi l’antica città, protetta da una riserva naturale regionale, è uno dei fiori all’occhiello della protezione della natura nell’Isola. I sentieri sono indicati da cartelli.

Dal centro storico di Ferla, una strada indicata da cartelli si dirige verso la Riserva e le necropoli di Pantalica. Tenendosi sul percorso principale si tocca un centro informazioni, si lascia a sinistra una trattoria con area camping e si scende alla Sella di Filipporto, dove ci si affaccia sulla valle dell’Aanapo. Una salita a mezza costa in vista della Cava Grande e di Sortino porta all’inizio (386 m, 8 km da Ferla) di una strada sterrata sulla destra. Qui si posteggia.
Pochi minuti a piedi sulla strada sterrata portano ai resti (403 m) dell’Anaktoron, il “Palazzo del Principe”. Si riparte in discesa, per un sentiero indicato da cartelli, che si abbassa verso la valle dell’Anapo. Si lascia a destra una diramazione per la chiesetta bizantina di San Micidiario, poi si raggiunge una caverna.
Un sentierino conduce ai resti della chiesetta di San Nicolicchio (291 m, 0.30 ore), con resti di affreschi bizantini, e a un belvedere. L’ultimo tratto della discesa porta alla vecchia ferrovia Siracusa-Ragusa. Verso destra si arriva alla stazione di Pantalica Necropoli (228 m, 0.30 ore), recuperata dall’Azienda Regionale per le Foreste.
Si riparte lungo la linea ferroviaria, si costeggia un giardino di limoni, poi si imbocca a destra un sentiero che sale offrendo magnifici panorami. Lasciato a destra un sentiero per l’Anaktoron, si va a sinistra quasi in piano affacciandosi sulla necropoli di Filiporto. Si scende alla chiesetta bizantina di San Micidiario, realizzata in una tomba antica affacciata sul canyon.
Oltre un fossato antico si raggiunge la Sella di Filiporto. Verso destra, sulla strada che offre uno spettacolare panorama sulle rocce della Cava Grande e il borgo di Sortino, si torna al punto di partenza (1 ora).