La conca del Calderone, che ospita ciò che resta dell’unico ghiacciaio dell’Appennino, è uno dei luoghi più spettacolari del Gran Sasso, e offre un magnifico colpo d’occhio sulle quattro vette del Corno Grande. L’itinerario che risale il ghiacciaio fino alla cima più alta può essere percorso solo con la montagna innevata. Consigliamo di percorrerlo in primavera, quando il Calderone è ancora bene innevato, e il Passo delle Scalette è già stato pulito dal sole. D’inverno le difficoltà aumentano, e la strada per il Piano del Laghetto non è aperta. In estate il Calderone si trasforma in un pericoloso pendio di ghiaccio e sassi.  

Dislivello: da 930 a 1470 m
Tempo a/r: da 5.15 a 7.45 ore
Difficoltà: F/PD

Periodo consigliato: da dicembre a maggio

La salita dai Prati di Tivo alla Vetta Occidentale del Corno Grande per i pendii del Ghiacciaio del Calderone è uno degli itinerari più belli dell’Abruzzo e dell’intero Appennino. L’ambiente è di alta montagna, ma lo sguardo arriva all’Adriatico. I tratti più impegnativi sono il Passo delle Scalette (di solito pulito e facile a primavera) e il pendio tra il rifugio Franchetti e il ghiacciaio. Se la strada è aperta, conviene partire dal Piano del Laghetto.

Dai Prati di Tivo, che si raggiungono da Pietracamela, si sale in seggiovia all’Arapietra (1980 m). Se l’impianto è chiuso e la strada è aperta conviene salire a piedi dal Piano del Laghetto (1 ora in più), che si raggiunge per una strada asfaltata e poi sterrata. La salita dai Prati per un ripido sentiero segnato richiede 1.30 ore.
Dall’arrivo della cabinovia si segue il sentiero estivo che passa accanto alla Madonnina, lascia a destra il sentiero attrezzato Ventricini e si affaccia sul Vallone delle Cornacchie. Oltrepassato il Passo delle Scalette, si costeggiano le rocce del Corno Piccolo, poi si risale direttamente il Vallone. Una diagonale a sinistra porta al rifugio Franchetti (2433 m, 1.15 ore), belvedere sulla parete Est del Corno Piccolo.
Un ripido pendio (35°), di solito percorso da tracce, porta all’orlo della conca del Calderone, circondata dalle vette del Corno Grande. Si aggira a destra una depressione, poi si sale direttamente per i pendii innevati del ghiacciaio. Un tratto ripido (40°) porta alla cresta, che si segue a sinistra fino alla Vetta Occidentale del Corno Grande (2912 m, 1.15 ore), dov’è una croce metallica. Nel vastissimo panorama spiccano le altre vette del Corno Grande, il Corno Piccolo, Campo Imperatore e gran parte dell’Appennino. Nelle giornate più limpide si vede l’Adriatico.
Si scende per l’itinerario di salita. Occorrono 1 ora fino al Franchetti, e 0.45 ore da questo all’Arapietra. Da qui ci vogliono 0.45 ore per tornare al Piano del Laghetto e 1 ora per scendere direttamente ai Prati.