La Montagna di Pizzoli, che incombe sull’omonimo paese e il castello Dragonetti-De Torres, è in realtà l’orlo di un panoramico altopiano di pascoli che si estende sul confine occidentale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Questo anello, segnato dai soci dell’Associazione Orione e della Sottosezione CAI Alta Valle Aterno, affronta direttamente e con dei tratti faticosi i pendii a monte del paese, prosegue in discesa sull’altopiano, e si conclude tra cascatelle e fitti boschi nella suggestiva forra ai piedi tra il rifugio Santa Pupa e Barete.

A valle di questo percorso, taglia i pendii della montagna un altro suggestivo sentiero dedicato a Leone e Natalia Ginzburg, due intellettuali e antifascisti torinesi che furono confinati a Pizzoli tra il 1940 e il 1943. Questo itinerario, ideale per la primavera e l’autunno, è stato sistemato e segnato tra il 2017 e il 2018, e offre vasti panorami verso il Gran Sasso, i Monti della Laga e il Monte Calvo, il centro storico di Pizzoli e gli altopiani intorno al Monte Marine.

Sul Sentiero dei Tre Rifugi, oltre ai rifugi Chicchiricchì (sempre aperto, all’interno solamente un tavolo e delle sedie) e Santa Pupa (utilizzabile per il pernottamento, le chiavi vanno richieste alla Sottosezione del CAI), è nata un’accogliente struttura dedicata a Federico Martinelli, un giovane di Pizzoli scomparso nel 2015.  Il tratto più ripido dell’anello è esposto a sud-ovest e si svolge interamente su terreno scoperto. E’ bene quindi non affrontarlo nelle giornate più calde dell’anno. 

L’ITINERARIO

Dislivello: 750 metri
Tempo: 4.30 ore
Difficoltà: E

Quando andare: tutto l’anno, tranne che con innevamento eccezionale

Dal centro di Pizzoli si raggiungono in auto le case di Villa Re (730 m), dove un cartello indica l’inizio del sentiero. Si sale per una ripida stradina e poi per la carrareccia (segnavia bianco-rossi 20B) che risale a larghe svolte il versante fino a un belvedere e a un bivio da cui si sale a destra al vicino rifugio Chicchiricchì (1099 m, 1 ora).
Si continua sulla carrareccia, poi si affronta direttamente un ripido pendio, per un sentierino ben segnato. Si esce su una panoramica spalla (1356 m). Verso sinistra, con una panoramica salita in diagonale, si raggiunge il rifugio Federico Martinelli (1430 m, 1 ora), che offre una piacevole sosta.
Si riparte per una carrareccia che attraversa l’altopiano, si scavalca una sella erbosa, ci si tiene a sinistra a un bivio e si scende in vista del Monte San Franco e dei Monti della Laga fino alla conca dei Pozzilli. Da un cartello (1320 m) si va a sinistra per un’altra carrareccia fino al rifugio Santa Pupa (1277 m, 1 ora).
Si riparte camminando su un muro di cemento (attenzione!) e poi scendendo a sinistra per un sentierino ghiaioso. Seguendo i segnavia si traversa una piccola forra, si superano delle cascatelle, e si continua entrando nella faggeta.
Una discesa in ambiente solitario porta alle case più alte di Barete (828 m, 1 ora). Si va a sinistra per Via delle Fontane, e si continua per stradine asfaltate e non fino a Villa Re e al punto di partenza (0.30 ore).