Segni, storico borgo ai piedi dei Monti Lepini, è noto per le sue mura megalitiche, per i suoi resti romani, per le sue chiese medievali e rinascimentali. Più in alto dell’abitato, i pascoli del Campo di Segni, dei vastissimi boschi di faggio e la vetta del Monte Lupone sono un’ottima meta per gli appassionati di montagna e natura.
La Festa della Montagna, organizzata dal Comune di Segni, ha incluso dei momenti di allegria, ma anche degli eventi culturali interessanti. Venerdì 5 alle 18, nella Sala Polifunzionale, ho presentato insieme a rappresentanti del CAI e di altre associazioni il mio documentario “Da zero a ottomila, la storia di Daniele Nardi”. Un doveroso omaggio all’alpinista di Sezze, altro paese dei Lepini, che è scomparso qualche mese fa sul Nanga Parbat. I genitori di Daniele erano in sala, e il momento è stato commovente per tutti.
Nel pomeriggio di sabato 6 luglio, nello scenario del Campo di Segni, ho presentato il mio libro “Incontri ad Alta Quota”, una raccolta di interviste a 35 alpinisti e alpiniste di tutto il mondo. E’ stata un’altra occasione per parlare di avventura e di come raccontarla. Umberto Bernabei, del CAI Lazio, mi ha chiesto di Reinhold Messner, di Nives Meroi, di David Lama e di Pierluigi Bini, ma si è parlato di nuovo di Daniele Nardi e delle sue scelte.
Tra gli eventi in cui non stato sono coinvolto, segnalo le escursioni con la joelette de “La montagna possibile” e “Note al tramonto”, il concerto di pianoforte di Paolo Navarra. Domenica il programma ha compreso un’escursione verso i capanni tradizionali dei Lepini, la Santa Messa (sempre sul Campo di Segni), e l’apertura degli stand gastronomici con i sapori del territorio.