In Italia, di cui il Trentino fa parte, la politica muove tutto. Com’era facile aspettarsi, la nuova cattura dell’orso M49 è arrivata a due settimane dalle elezioni (si vota per il Comune di Trento, che conta quasi come la presidenza della Provincia), e alla fine della stagione turistica, quando la delusione causata dalla cattura non rischia di far saltare troppe prenotazioni alberghiere.
Qualcuno dirà che parlare da lontano è facile, e che i malgari di Fiemme vedono le cose in un altro modo. Forse è vero, ma l’immagine di un animale magnifico, infilato a forza in un tubo di plastica e metallo, è straordinariamente triste e dolorosa.
Giorni fa il veterinario Alessandro De Guelmi, responsabile per 5 anni della salute degli orsi in Trentino, mi ha detto (le interviste sono uscite su Montagna.tv e sul Messaggero) che “per rinchiudere un animale così occorre spezzarlo tenendolo a lungo in una gabbia minuscola, riempiendolo di farmaci e castrandolo”.
“Se davvero andava tolto di mezzo sarebbe stato più dignitoso ucciderlo nei suoi boschi” ha concluso De Guelmi. Vediamo se qualcuno, a Trento o a Roma, avrà la coerenza e il coraggio di premere sul grilletto. In mancanza di ciò, la lunga, terribile sofferenza inflitta a un animale stupendo dimostrerà che, sulle cose degli orsi, decidono quelli che Leonardo Sciascia avrebbe definito “mezz’uomini”, “ominicchi” o “quaquaraquà”.
C’è un’altra brutta notizia da sottolineare. I Lagorai sono l’area più vuota e selvaggia del Trentino, “decompressa” come scriveva Franco de Battaglia. La nuova cattura di M49 è una pietra tombale per chi, in tutta Italia, sperava che alla densità eccessiva (ancora non dimostrata!) degli orsi si potesse rispondere redistribuendoli sul territorio.
Non accadrà. Gli orsi resteranno dove sono, se si avvicineranno a un paese saranno catturati, e finiranno a loro volta in un lager. Il progetto LIFE-Ursus, grande successo della conservazione italiana, finisce in modo triste e crudele.
L’ultima considerazione riguarda il Trentino, una terra magnifica abitata da splendida gente. Le rocce del Campanile Basso e delle Pale di San Martino restano in piedi, le acque del Garda, dei laghi di montagna e delle tante cascate continuano a offrire refrigerio. La cattura di M49, però, rende questi luoghi meno romantici, più brutti, più poveri. E’ un grave errore. E soprattutto è un peccato.