A Natale bisognerebbe essere più buoni, e devo chiedere scusa a chi mi legge se oggi mi occupo di un argomento antipatico. Il Natale e la fine dell’anno, però, sembrano avere un effetto singolare sui promotori del TSM2, il progetto Terminillo Stazione Montana 2 che punta a costruire una serie di impianti di risalita sul versante settentrionale del massiccio.
Lo stesso effetto riguarda i cittadini di Rieti e dintorni che approvano (legittimamente, ci mancherebbe!) la costruzione di 10 nuove seggiovie, 7 tapis-roulant, 37 chilometri di nuove piste, 7 rifugi e 2 bacini per l’acqua necessaria all’innevamento artificiale.
E’ raro che un ente pubblico prenda decisioni importanti il giorno di San Silvestro. Invece un anno fa, il 31 dicembre 2020, la Regione Lazio ha annunciato di aver approvato il TSM2. Con un altro provvedimento, l’ente di Via della Pisana ha finanziato con 20 milioni di euro (su 50 richiesti) il progetto.
Ho criticato per decenni, su numerose testate cartacee e online, i progetti di nuovi impianti sul Terminillo. Anche se non ne faccio parte, seguo e approvo le iniziative delle associazioni ambientaliste che si battono contro lo sfascio. Un anno fa, dopo la delibera della Regione Lazio, ho espresso la mia contrarietà al TSM2 su questo blog e altrove. Nei giorni successivi, attraverso la pagina del gruppo Facebook Amo Terminillo, sono stato attaccato in maniera pesante.
Qualcuno mi ha accusato di essere al soldo delle Dolomiti e dell’Abruzzo, evidentemente spaventati dal TSM2. Sono stato tacciato di “un qualunquismo enorme”, di “non potermi definire giornalista”, e di “non conoscere nemmeno i nomi di queste montagne” (chissà se l’autore ha mai letto una mia guida).
Oggi, 23 dicembre 2021, su Amo Terminillo ho trovato frasi ancora più gravi. Secondo il post, che sembra riportare il verbale di una riunione della Pro Loco del Terminillo, “associati e imprenditori locali”, scontenti perché il TSM2 non ha fatto passi avanti, se la sono presa con le “interrogazioni e mozioni del cartello del NO”.
Secondo il comunicato ripreso da Amo Terminillo, l’opposizione al progetto “sta danneggiando irrimediabilmente l’opera di sviluppo del tessuto economico e sociale del Terminillo”. “Per tutelare il nome, l’immagine e il prestigio delle attività economiche”, l’assemblea avrebbe incaricato “Antonio Cavalli, presidente della Pro Loco Terminillo” di “individuare qualsiasi azione necessaria a contrastare chi si oppone al progetto TSM2, non escludendo anche le vie legali”.
Mi occupo di ambiente montano da tanti anni, credevo di averle viste tutte, ma l’idea di chiedere danni a chi si oppone è una novità stupefacente. Provate ad applicare la stessa logica a chi si è legittimamente opposto al ponte sullo Stretto di Messina, a un comprensorio sciistico, o a un’autostrada, a un traforo o a uno stadio. Se i promotori di queste opere ragionassero come la Pro Loco del Terminillo, e un tribunale li appoggiasse, quanti milioni di euro dovrebbe essere condannato a pagare chi si è opposto?
Nel mio piccolo ho detto no a piste e skilift a Campo Pericoli, sulla Laga e in altri massicci (incluso l’Olimpo, in Grecia). Alcuni miei interventi hanno avuto successo. Trent’anni fa, dopo un réportage per “Airone” in Antartide su una nave di Greenpeace, ho incontrato insieme a Reinhold Messner il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, e più tardi l’Italia si è schierata contro lo sfascio dell’Antartide a scopi minerari. Quanti miliardi di danni avrebbe dovuto rifondere Greenpeace che si è opposta per anni alla riforma del Trattato Antartico e alla fine ha vinto?
In anni di lavoro e di prese di posizione a favore dell’ambiente me la sono cavata con un paio di cazzotti, con qualche rigatura sull’auto, con qualche minaccia alla quale non è seguito nulla. Non è andata così bene a tutti, e ho conosciuto ambientalisti che sono stati picchiati, ai quali è stata bruciata l’auto o che sono stati bersaglio di fucilate.
Il comunicato della Pro Loco ripreso da Amo Terminillo segna un passo indietro preoccupante nella civiltà di questo Paese. Minacciare richieste di danni milionari contro chi si oppone democraticamente, con manifestazioni o ricorsi a norma di legge, a un progetto basato sul denaro pubblico, è una pura e semplice intimidazione, e un segno di imbarbarimento del dibattito pubblico.
Chiedo ai politici del Reatino, ai sindaci di Rieti e degli altri Comuni interessati, agli esponenti della Regione Lazio coinvolti e a tutti coloro che appoggiano legittimamente il TSM2 di dissociarsi da questa posizione, e di stigmatizzarla pubblicamente.
Mi permetto di far notare che, nella pagina Facebook di Amo Terminillo, compare una pubblicità che spiega perché sfasciare il versante ancora intatto del Terminillo non ha senso. Gli ambientalisti, giustamente, parlano di un innevamento sempre minore, o di un piano di sviluppo economico che non sta né in cielo né in terra. La pubblicità del Superski Dolomiti invita semplicemente gli appassionati del Lazio a sciare tra Veneto, Alto Adige e Trentino.
Il cambiamento climatico, i costi enormi degli impianti, la facilità nei viaggi verso le Alpi fanno sì che sul nostro amato Appennino lo sci di pista abbia ormai uno spazio e un futuro limitato. Sul Terminillo, secondo me, è utile ripristinare gli impianti dismessi, razionalizzare qua e là il sistema dello sci, ma senza togliere spazio alle escursioni, allo scialpinismo e alle altre attività che serviranno per vivere ai montanari del futuro. Chissà se la Pro Loco del Terminillo, dopo aver visto quella pubblicità, chiederà i danni anche al Superski Dolomiti?