Una piccola ma affascinante montagna domina l’Autostrada del Sole, la storica Flaminia e la ferrovia Roma-Firenze. Isola calcarea circondata dal tufo, il Monte Soratte culmina a 691 metri di quota, ed è frequentato come meta di escursioni fin dall’Ottocento, come ricordano le targhe del CAI e della Lazio Escursionismo. Sulla vetta è la chiesa-fortezza di San Silvestro, ricavata su un tempio di Apollo, che viene normalmente aperta nei giorni festivi.
Nei boschi e tra le rocce sono il bizzarro Sasso di San Nonnoso (nella foto) e dei piccoli eremi in cattivo stato di conservazione. L’anello inizia con una traversata a mezza costa, affronta un tratto ripido e poi segue la cresta sommitale della montagna, con panorami verso le colline e l’Appennino. In primo piano, bellissime, appaiono le gobbe calcaree del Soratte, rivestite da fitta vegetazione.
Dislivello: 300 metri
Tempo: 2.45 ore a/r
Difficoltà: E
Periodo consigliato: tutto l’anno
Il borgo di Sant’Oreste si raggiunge dalla Via Flaminia o dal casello di Ponzano Romano-Soratte della A1. Dal paese moderno (418 m), o dal grande posteggio sottostante, si imbocca a piedi la strada che sale verso il Soratte, si piega a destra per Piazza Giosafat Riccioni, e si raggiunge un posteggio (429 m) dove si può anche arrivare in auto.
Si continua a piedi su una strada sterrata chiusa al traffico che tocca gli edifici di servizio di una cava e conduce a un teatro all’aperto. Salendo a sinistra si raggiungono la parte centrale della cava e l’impressionante imbocco della Grotta di Santa Lucia, profonda una cinquantina di metri.
Tornati al teatro, si continua per la strada sterrata a mezza costa (segnavia 202) che traversa il bosco di lecci del versante nord-orientale del Soratte, con aperture panoramiche verso la valle del Tevere e la Sabina. Lasciato a sinistra il sentiero Le Carbonare, si imbocca (420 m) quello per la Casaccia dei Ladri (segnavia 202B), che sale in un ripido bosco di lecci. Se ha piovuto si trovano dei tratti scivolosi.
Si esce su una sella (577 m) sulla cresta del Soratte, e si sale a destra al rudere noto come Casaccia dei Ladri (605 m, 1 ora), sul cocuzzolo più settentrionale della cresta. Tornati alla sella, si segue il sentiero che sale dall’altra parte nel bosco. Dopo aver superato dei tratti ripidi e rocciosi si raggiunge il Sasso di San Nonnoso, un macigno calcareo proteso verso la pianura, e che secondo la tradizione è stato utilizzato come riparo da eremiti.
Si continua a mezza costa, si raggiunge un’altra sella, e si sale a tornanti fino alla spianata sommitale del Soratte (691 m, 1 ora), belvedere sulla Valle del Tevere, l’Appennino e le colline vulcaniche traversate dalla Flaminia. La chiesa medievale di San Silvestro, che ha l’aspetto di una fortezza, è di solito aperta nei festivi.
Si scende per un viottolo, si passa accanto a una spianata rocciosa e si raggiunge il Convento della Madonna delle Grazie, raggiunto da una stradina che sale da Sant’Oreste. Lo si aggira a destra per un sentiero (segnavia 205) che scende su terreno roccioso all’Eremo di Sant’Antonio (610 m). Si prosegue a mezza costa fino a una sella da cui si può salire alla visibile chiesa di Santa Lucia (638 m), anch’essa in abbandono.
Dalla sella si scende a sinistra per un sentiero segnato in rosso, che passa accanto a un pozzo recintato, e poi si abbassa tra bellissimi lecci fino a raggiungere la stradina che sale al Convento davanti alla cappella dell’Annunziata agli Alberoni. Si continua a scendere sulla strada (segnavia 201), affacciandosi dall’alto sulla grotta di Santa Lucia, fino a tornare a Sant’Oreste e al posteggio (1 ora).
Si può completare la giornata seguendo il sentiero segnato (1.15 ore a/r) per l’Eremo di Santa Romana e le impressionanti voragini carsiche dei Meri. Da vedere anche il bunker utilizzato nel 1943-’44 dal feldmaresciallo Kesselring, comandante delle truppe tedesche in Italia. Nel centro storico, l’imponente Palazzo Cavalieri Caccia ospita il Museo Naturalistico del Monte Soratte.
Stefano Ardito Passeggiate ed escursioni a Roma e dintorni, Newton Compton, 2020
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