La cima più amata dagli escursionisti fiorentini offre un’atmosfera diversa da quella delle colline di Fiesole e del Chianti. I sentieri che salgono verso il Poggio all’Aia e il Poggio Casaccia, le due vette del Monte Morello, si svolgono su terreno ripido, tra fitti boschi.

Non resta molto degli antichi querceti, ma i rimboschimenti avviati nell’Ottocento dai Granduchi di Toscana e proseguiti dallo Stato italiano, hanno rifatto del Monte Morello un’oasi verde. Oggi l’essenza più diffusa è il pino nero d’Austria, affiancato dal cipresso, dall’abete bianco e dal pino laricio.

Il Monte Morello, tra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la liberazione di Firenze nell’agosto del 1944, è una roccaforte della Resistenza. Alla Fonte dei Seppi, a Cercina e in altri luoghi, cippi e memoriali ricordano scontri, rastrellamenti ed esecuzioni da parte dei nazifascisti.  

Oggi i sentieri tracciati dalla sezione di Sesto Fiorentino del CAI consentono di immergersi nei boschi della montagna e di ammirare il vasto panorama dalla vetta. I percorsi più battuti iniziano dalla chiesetta di Gualdo (nella foto), affiancata da un rifugio gestito da un’associazione locale. La quota è bassa, ma l’ombra dei boschi mitiga la calura dell’estate, e consente di camminare tutto l’anno.

  • Dislivello: 580 m
  • Tempo: 4 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: tutto l’anno

Da Sesto Fiorentino si sale alla frazione di Collina, e si prosegue per poco più di 1 km lungo la ripida Via dei Colli Alti fino alla chiesetta di Gualdo (428 m).

Ci si incammina su una stradina che lascia a sinistra una casa con immagine della Madonna e torna a destra a un tornante dove sono un bivio e dei cartelli. Trascurati il ripido Sentiero del Pensionato (a destra) e la strada sterrata per la Fonte del Ciliegio, si sale per una evidente carrareccia (segnavia 1), che taglia il boscoso versante meridionale del Monte Morello.

Un piacevole percorso porta a un sentiero pianeggiante (830 m, 1 ora), che si segue verso destra (segnavia 11), in piano e poi in leggera discesa, incrociando il Sentiero del Pensionato. Dopo aver traversato un vallone si raggiunge il crinale del Monte Morello, qui rivestito da un fitto bosco di conifere (720 m, 0.30 ore). A un bivio si va a sinistra sul sentiero di crinale (segnavia 00), che sale nel bosco e poi tra prati e felci fino al Poggio Casaccia (921 m, 0.30 ore), la seconda vetta del massiccio per quota, dove spicca una croce visibile anche da Firenze.

Il sentiero scende a un valico, e poi risale tra i pini al Poggio Cornacchiaccia (892 m). Ci si abbassa nuovamente alla Selletta (858 m), ci si sposta qualche metro a sinistra, poi si riprende a salire tra fitta vegetazione. Un percorso evidente conduce al Poggio all’Aia (934 m, 0.45 ore), la cima più alta del Monte Morello, dov’è una croce di legno.

Si scende per l’evidente sentiero (segnavia 10) che scende a sud ovest in direzione di Sesto Fiorentino. Si perde quota con belle aperture panoramiche, tra grandi pini, poi il sentiero diventa più stretto e si abbassa nella boscaglia, accanto a un crinale roccioso. Più in basso il sentiero piega a sinistra, e scende obliquamente alla Fonte del Ciliegio (510 m, 0.45 ore) e a una strada sterrata.

Si riparte sulla strada, si lascia a destra il sentiero per Borgo di Morello, e si continua con percorso piacevole, indicato dai segnavia dell’Anello del Rinascimento. Dopo aver ritrovato il percorso di andata, si scende in breve fino a Gualdo (0.30 ore).

Stefano Ardito I 50 sentieri più belli della Toscana, Iter Edizioni, 2016