La vecchia stazione sciistica di Marsia, chiusa da qualche decennio, a causa degli impianti e degli edifici in abbandono è una presenza inquietante tra i boschi dei Monti Carseolani, che formano il versante abruzzese dei Simbruini. Il Monte Midia, la vetta che la sorveglia da sud, merita però una visita grazie alle sue fitte faggete e al vastissimo panorama dalla cima, da cui lo sguardo raggiunge il Gran Sasso e la Campagna Romana.

In discesa si può seguire per un tratto il Sentiero degli Amici, indicato da cartelli, segnavia e ometti, che collega Tagliacozzo alla cima. In salita, suggerisco invece di utilizzare la carrareccia di servizio della seggiovia e delle vicine antenne. Tra queste e la cima si cammina senza sentiero, seguendo l’intuito, cercando di non allontanarsi troppo dal crinale.

E’ un utile e divertente allenamento per imparare a cercare la propria via nel bosco. In alternativa si può partire dal campeggio, e seguire anche in salita il percorso che descrivo in discesa. D’inverno questo itinerario può essere seguito con le ciaspole. In autunno la zona è frequentata dai cacciatori, e diventa poco gradevole per gli escursionisti.   

  • Dislivello: 390 metri
  • Tempo: 2.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: dalla primavera all’autunno

Per raggiungere Marsia da Roma conviene passare per Carsoli e Colli di Monte Bove, dall’Abruzzo è meglio salire in auto da Tagliacozzo. Dal Valico di Monte Bove si segue la strada che sale tra i boschi e raggiunge degli skilift abbandonati e una trattoria. Tenendosi a destra a due bivii successivi, e seguendo le indicazioni per il camping, si raggiungono la base della seggiovia (1450 m) e il posteggio che la separa da un edificio in abbandono.

A piedi si risale il vallone erboso che inizia dal posteggio, poi si sale nel bosco, si passa sotto all’impianto, e si continua per una carrareccia che sale obliquamente verso sinistra nella faggeta. Il tracciato torna a destra, ripassa sotto alla seggiovia, e sale a un bivio dove si va a sinistra. Una rampa porta a un nuovo bivio, da cui sale direttamente una ripida pista da sci. Conviene continuare a destra sulla carrareccia, che piega a sinistra, e sale all’arrivo della seggiovia abbandonata (1673 m, 0.45 ore), da cui appaiono il Velino e il Gran Sasso.

Si ridiscende per pochi metri sulla pista, e si piega a sinistra per la carrareccia fino alla recinzione delle antenne. La si aggira a destra, si risale a sinistra, e si arriva alla prima di una serie di ampie selle boscose. Si risale sul crinale, si scende superando degli affioramenti rocciosi, e si raggiunge una seconda sella affiancata a destra da una grande dolina.

Si risale, si scende a una terza e poi a una quarta depressione, e si continua obliquamente sulla destra, per una traccia di sentiero che sale a una spalla erbosa. Da qui si sale direttamente verso la cima, seguendo o meno un sentierino affiancato da vecchi segnavia giallo-rossi. Usciti dal bosco si sale alla nuova croce della cima (1737 m, 0.45 ore), meraviglioso belvedere in tutte le direzioni. A destra (sud) chiude il panorama il Monte Viglio, a ovest si vede la Campagna Romana.

In discesa si riparte verso sud est sulla cresta (nella foto), senza sentiero, ma seguendo gli ometti di pietre e i segnavia bianco-rossi, in direzione del laghetto del Piano del Pozzo. Si aggira a destra un cocuzzolo, poi si continua costeggiando il margine del bosco. Dove il terreno rimpiana, i cartelli e i segnavia del Sentiero degli Amici (1570 m) invitano a piegare a sinistra tra i faggi.

Si scende obliquamente, si piega a destra in un ampio vallone, poi (attenzione!) si deve imboccare un sentiero a sinistra, che scavalca due crinali e porta a una sella (1488 m) traversata da una carrareccia che si segue verso sinistra in discesa, traversando una conca e raggiungendo una strada sterrata che porta a una vecchia sbarra e al camping Europing (1440 m, 1 ora). Sulla strada asfaltata si torna al punto di partenza (0.15 ore).