La Valle d’Aosta ha due volti, soprattutto per gli appassionati di montagna e sentieri. Accanto ai luoghi di vacanza più famosi, da Courmayeur fino a Cervinia e a Cogne, ci sono borghi che sono rimasti tranquilli e all’antica. A due passi da vette e da itinerari famosi, esistono montagne, ghiacciai e sentieri che vengono percorsi di rado.

A volte, in questi luoghi, si può immaginare di incontrare qualcuno degli alpinisti britannici dell’Ottocento, insieme alle loro guide valdostane o svizzere. O qualcuno dei preti-alpinisti valdostani che, qualche decennio più tardi, hanno esplorato palmo a palmo le cime della Vallée.

Rientra certamente in questo elenco la verde e bellissima Valle di Rhêmes, che segna il confine occidentale del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Apprezzata da villeggianti ed escursionisti che amano la natura e la tranquillità, è rivestita in basso da fitte foreste di conifere, e si allarga a 1700 metri di quota nella conca di Rhêmes-Notre-Dame.
Più in alto, la valle è sorvegliata dalle rocce della Granta Parei (la “Grande parete” in patois, il dialetto valdostano) e dai ghiacciai della Punta Galisia, della Punta Calabre e del Roc du Fond. Il rifugio Benevolo, l’unico della valle, sorge a 2285 metri di quota, sui verdi pascoli del Lavassey.

Nelle belle giornate d’estate raggiungono il rifugio, per un sentiero e poi una strada sterrata a mezza costa, centinaia di escursionisti a piedi e in mountain-bike. La zona è frequentata anche da alpinisti amanti delle facili ascensioni in luoghi solitari, dagli arrampicatori diretti alla Granta Parei e dagli appassionati di natura e caccia fotografica. A primavera, si danno appuntamento al Benevolo gli appassionati dello scialpinismo.

Il rifugio, accogliente e confortevole, è stato costruito nel 1930 dalla Sezione di Torino del CAI, ed è passato qualche anno fa a una guida alpina locale. Nella zona si avvistano marmotte, stambecchi e camosci. Il gipeto, il grande avvoltoio delle Alpi, passa spesso in volo sulla zona. Nel panorama, oltre alla muraglia calcarea della Granta Parei, spiccano la Galisia e le altre vette che si alzano sul confine con la Francia.

  • Dislivello: 500 metri
  • Tempo: 2.45 ore a/r
  • Difficoltà: T/E
  • Quando andare: da giugno a ottobre

Dal borgo e dalla chiesa parrocchiale di Bruil, capoluogo del Comune di Rhêmes-Notre-Dame, si prosegue in auto sulla strada di fondovalle fino a un grande posteggio (1860 m) oltre il quale la strada sale alle baite del Thumel. In giornate di poca affluenza, o presto al mattino, si può parcheggiare più avanti, prima delle baite.

Si sale alle costruzioni (1903 m), oltre le quali il tracciato piega a destra, diventa sterrato ed è chiuso al traffico. Sul tornante (cartelli) si lascia la strada, e si imbocca a sinistra una bella mulattiera in salita, indicata dai segnavia gialli numero 13.

Il tracciato passa accanto a un piccolo edificio del Parco, traversa un fosso grazie a un ponticello, si affaccia dall’alto su una cascata, tocca i resti di un alpeggio costeggia delle pareti rocciose. Una leggera discesa porta in una conca in vista della muraglia rocciosa della Granta Parei.

Si sale a ritrovare la strada sterrata, e si raggiunge la base della bellissima cascata che scende da un’alta bastionata rocciosa. Subito dopo si traversa su un ponte la Dora di Rhêmes e si raggiunge un bivio (2100 m, 1 ora). Si sale direttamente (è l’unico tratto faticoso della camminata), per il sentiero indicato dai segnavia, che tocca un tornante riporta alla strada nei pressi di un ponte in pietra.

Si continua comodamente sulla strada sterrata, si entra in un pianoro, si passa accanto alle baite della Montagna Lavassey e si sale al rifugio Benevolo (2285 m, 0.30 ore), su un dosso affiancato da un bel pianoro di pascoli. Se dal ponte, invece del sentiero, si preferisce seguire la strada occorrono 10 minuti in più.   

Tutte le mete al di là del rifugio, dai laghi di Goletta ai colli di Nivoletta e Bassac Deré e al torrione roccioso del Truc Sant’Elena richiedono delle lunghe e faticose sgambate. La discesa dal rifugio al posteggio richiede 1.15 ore.

Stefano Ardito I rifugi della Valle d’Aosta, Iter Edizioni, 2020

Stefano Ardito, Cesare Re I 50 sentieri più belli della Valle d’Aosta, Iter Edizioni 2017