Sul confine tra il Piemonte e la Francia si alza una delle montagne più imponenti delle Alpi. Il Monviso, che raggiunge i 3841 metri di quota, domina la pianura del Piemonte, e chiude a sud-ovest l’orizzonte di Torino. Anche se la sua roccia non è ovunque perfetta, il Monviso è una cima di straordinaria eleganza, che s’impone da un secolo e mezzo all’attenzione degli alpinisti.

Nel 1863, dopo aver compiuto la terza ascensione alla cima (la prima era stata compiuta da due inglesi e da due guide di Chamonix), Quintino Sella e i suoi compagni di avventura decisero di dar vita al Club Alpino Italiano. Scopo dell’iniziativa, che è passata alla storia, era anche di contrastare l’egemonia straniera, e soprattutto britannica sulle montagne italiane.

Oggi, mentre la via normale di salita alla vetta, che include passaggi di secondo e terzo grado su roccia e ripidi tratti su neve e ghiaccio all’inizio dell’estate, resta molto frequentata, gli alpinisti di buon livello possono scegliere tra molte vie di arrampicata su roccia.

Come in altre zone dell’arco alpino, a causa del riscaldamento del clima, gli storici itinerari su neve e ghiaccio possono essere percorsi in sicurezza in primavera o d’inverno, ma non più in estate. Nelle settimane più calde dell’anno, dai canaloni del Monviso precipitano con regolarità delle frane.  

Per gli escursionisti, il percorso più classico del massiccio sale dal frequentatissimo Pian del Re, dove sgorgano le sorgenti del Po, al rifugio Quintino Sella, affacciato sul Lago Grande di Viso. Questa grande e accogliente struttura, inaugurata nel 1905, è un posto-tappa del Giro del Monviso, e accoglie per la notte le cordate dirette alla via normale e alla cresta Est della montagna.

In piena estate il sentiero è molto affollato, ed è bene raggiungere presto il Pian del Re. Sul percorso sono anche i laghi Fiorenza e Chiaretto. Anche se il dislivello non è molto, si tratta di un sentiero d’alta montagna, su terreno spesso roccioso e scomodo, che può diventare scivoloso in caso di pioggia. Vanno rispettate le deviazioni imposte per evitare le zone in frana!  

  • Dislivello: 650 metri
  • Tempo: 4.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: da luglio a fine settembre

Da Crissolo si segue la stretta e tortuosa strada asfaltata che sale al Pian della Regina e poi al Pian del Re (2020 m, 8 km dal paese), dominato a sud-ovest dal Monviso e dai suoi satelliti come la Punta Roma, la Punta Udine e la Punta Gastaldi.

A piedi si imbocca il frequentato viottolo (segnavia V13 e Grande Traversata delle Alpi) che tocca le sorgenti del Po, sale a svolte a destra di un ruscello e raggiunge la bellissima conca del Lago Fiorenza (2113 m), classica meta di brevi passeggiate. Dopo aver costeggiato il bacino si raggiunge un bivio.

Lasciato a destra un sentiero per i Laghi Lausetto e il rifugio Giacoletti, si continua per una ampia mulattiera che sale a scavalcare una sella (2220 m) e poi scende verso il Lago Chiaretto (2271 m, 1 ora) e un bivio dove si va a sinistra perché l’altro sentiero è spesso chiuso a causa delle frane. Si sale con delle rampe faticose, si passa ai piedi della Rocca Trunè e si continua in una lunga valle detritica, sempre in vista dello spettacolare versante orientale del Monviso.

Dopo lunghi zig zag tra grandi massi erratici si raggiunge il Colle di Viso (2650 m), che si apre tra il Viso Mozzo e il Monviso. Da qui appare il rifugio Quintino Sella, che si raggiunge in breve (2640 m, 1.30 ore) lasciando in basso a destra il Lago Grande di Viso. Accanto all’edificio è una cappella dedicata a San Bernardo da Mentone, il patrono degli alpinisti. Il ritorno, per lo stesso itinerario, richiede 2 ore.