Le piccole montagne che si alzano tra i Monti Aurunci e il corso del Liri, e ai piedi delle quali sorgono i borghi di Ausonia, Coreno Ausonio, Vallemaio e Castelforte, sono quasi sconosciute agli escursionisti. E’ un peccato, perché i sentieri che percorrono i boschi, i valloni e i crinali della zona, e che sono stati individuati e segnati dalla Sezione di Esperia del CAI, offrono atmosfere solitarie e panorami. Il Monte Maio, che con i suoi 940 metri è la cima principale della zona, regala atmosfere paragonabili a quelle di montagne nettamente più alte.  

A rendere affascinanti queste alture contribuisce anche la storia. Le loro pietraie, ottant’anni fa, facevano parte della Linea Gustav, il sistema fortificato tedesco che sbarrava la Penisola dal golfo di Gaeta fino a Ortona, e sono state aspramente contese tra gli Alleati (britannici e soprattutto francesi) e la Wehrmacht tedesca. La conquista del Monte Maio, il 13 maggio del 1944, ha accompagnato lo sfondamento a Monte Cassino.

A Coreno Ausonio merita certamente una visita il piccolo ma affascinante Museo storico realizzato dall’Associazione Linea Gustav (www.gustavline.it), i cui soci devono essere contattati in precedenza per organizzare una visita.  La segnaletica dei sentieri è ottima, con qualche incertezza solo nella parte iniziale. Anche se la quota è modesta, il terreno roccioso e scomodo non deve far sottovalutare l’impegno di questo itinerario.

  • Dislivello: 680 m
  • Tempo: 4.30 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Quando andare: tutto l’anno, non nelle giornate più calde

Dalla piazza di Coreno Ausonio (318 m), davanti al Municipio, si segue a piedi Via Umberto I. Dove la strada si allarga e si biforca, si piega a destra per una ripida strada asfaltata indicata dai segnavia 973. Si continua per dei gradini in cemento, poi per una bella scalinata in pietra tra ulivi e muri a secco fino a un serbatoio dell’acqua (402 m) raggiunto anche da una strada sterrata pianeggiante.

Si scende per pochi metri a sinistra, si supera un cancello aperto, e si riprende a salire per un ampio viottolo affiancato da muri a secco, che si alza obliquamente offrendo un bel panorama sui Monti Aurunci, e in particolare sul roccioso Monte Fammera. Il percorso, sempre evidente, supera delle lastre di pietra e una piccola immagina della Madonna, scende qualche metro e raggiunge un vallone boscoso e un bivio con cartelli (542 m, 0.45 ore).

Si va a destra (segnavia 973B), si superano dei ripidi tornanti, e si continua quasi in piano nell’ampio vallone di Fummicarola, percorso da una linea dell’alta tensione. Dopo un cancello, una salita permette di raggiungere il casale in rovina di Matthia (676 m, 0.30 ore), teatro di una strage nazista nell’aprile del 1944. Proseguendo per un ampio tratturo sassoso si raggiungono il crinale boscoso delle Chianare (747 m, 0.15 ore) e un quadrivio.

Si piega a sinistra e poi a destra, seguendo i segnavia 973 per Monte Maio. Nel primo tratto occorre fare attenzione ai segnavia, che traversano un fitto bosco con tracce di sentiero. Più avanti il percorso diventa più evidente, e si sale a destra del crinale, superando dei lastroni rocciosi che richiedono attenzione se bagnati. Un breve tratto ripido porta alla vetta di Monte Maio (940 m, 0.45 ore), dove sono dei muri a secco, un’asta per la bandiera e un libro per le firme. Nelle giornate serene il panorama comprende l’Appennino e il Mar Tirreno.

Si riparte in discesa sulla cresta opposta a quella di salita, seguendo i segnavia che scendono per prati a sinistra, traversano un tratto roccioso, e poi si abbassano per dei ripidi ma elementari canalini. Da un’ampia sella (800 m), si risale accanto a un muro a secco fino alla rocciosa sommità del Monte Feuci (839 m). Si scende ancora un po’ a sinistra della cresta, poi si segue l’ampio crinale sassoso fino alla sella (663 m, 1 ora) dov’è il monumento della Pace di Marinaranne.

Per tornare a Coreno non resta che seguire la tranquilla strada di 5,5 km, a tratti sterrata e a tratti asfaltata, che scende alle masserie di Crisano, si abbassa con qualche svolta e poi taglia ai piedi del versante meridionale del Monte Maio, lasciando a destra il viottolo segnato che sale alle Chianare. Raggiunto l’abitato, conviene scendere a destra per Via Roma. Occorrono 1.15 ore.