Il cocuzzolo del Monte Cardito, che separa Campotosto e il suo lago dai valloni che scendono verso Amatrice, è un fantastico belvedere a 360° verso i Monti della Laga, il Gran Sasso, il Terminillo e i Sibillini, e viene spesso raggiunto a piedi o in mountain-bike da Campotosto. Prima della nascita del Parco, nella zona erano stati progettati impianti di risalita e piste da sci.
Questo piacevole anello che raggiunge il Monte Cardito e la vicina Quota 1611 dalla strada Amatrice-Campotosto per i pascoli delle Forme si svolge quasi interamente su prati, e offre delle spettacolari vedute ravvicinate sulle Cime della Laghetta. Nella zona si avvistano frequentemente i cervi, d’inverno la zona è ottima per escursioni con le ciaspole e facili uscite di scialpinismo.
La tettoia in cemento sulla vetta, aperta sui due lati, può riparare dalla pioggia ma non è certamente un bivacco. La Locanda Cardito, che ha lavorato per qualche anno nella ex-cantoniera, non ha riaperto dopo il terremoto del 2016.
Da Amatrice o Campotosto si segue la statale che unisce i due centri fino alla curva km 11,300. Si posteggia su un comodo slargo, accanto alla vecchia Locanda Cardito (ex Cantoniera, 1281 m) e a un fontanile.
A piedi, superati dei cartelli e una recinzione per il bestiame, si segue verso est la sconnessa carrareccia (segnavia 361 e Sentiero Italia) che supera il Fosso Cerruglia e traversa i pascoli delle Forme, sorvegliati dai rimboschimenti della Cima delle Serre.
oltrepassato il bivio da cui il Sentiero Italia sale verso Monte Cardito si continua senza più segnavia, ma con percorso evidente, fino al largo crinale che chiude la valle e a una strada sterrata. Sulla sinistra, invisibile da qui, è un rifugio di pastori. Pochi metri a destra è un bivio con cartelli (1351 m, 0.45 ore).
Si va a destra (segnavia 360), riaffacciandosi sulla valle appena percorsa, e seguendo una carrareccia affiancata da una recinzione per il bestiame. Da un pianoro si trascura una ripida traccia in salita e si continua a sinistra sulla carrareccia, ora molto dissestata ma sempre comoda.
Un tratto in piano porta (1516 m) alla larghissima cresta di Monte Cardito, che si segue comodamente verso destra fino alla Quota 1611 (o Monte Cardito est, 1 ora), poco prima della quale compaiono anche il Corno Grande e il Vettore. La carrareccia scende, raggiunge un bivio da cui il Sentiero Italia si abassa a sinistra verso Campotosto e risale al Monte Cardito (1592 m, 0.15 ore), dove sono altri cartelli e una tettoia di cemento con l’erronea indicazione “bivacco”. La vetta è sul confine tra Lazio e Abruzzo.
Sulla vetta, dove un cartello indica il Sentiero Italia, si scende per prati in direzione delle Forme. I segnavia finiscono quasi subito, ma si continua senza problemi passando tra due faggi, e continuando per una rampa a destra di una zona più ripida. Si passa a destra di altri alberi, poi si continua senza via obbligata verso delle baracche di lamiera. Ritrovata la carrareccia dell’andata, la si segue a sinistra fino al punto di partenza (1.15 ore).
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