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Il Monte Marcolano, sullo spartiacque tra l’alta Valle del Sangro e la Vallelonga, offre un vastissimo panorama e si raggiunge con un itinerario abbastanza lungo come sviluppo ma dal dislivello limitato. Il principale motivo d’interesse è dato dalla fitta faggeta della parte centrale che si traversa nella parte centrale del percorso. La zona è frequentata dall’orso e dal cervo.

La vetta del Monte Marcolano è formata da una serie di cocuzzoli poco marcati. Il sentiero segnato (R4 PNALM) scavalca il crinale a 1898 metri di quota, per poi scendere verso i Prati d’Angro. L’ultima, panoramica cresta che conduce ai 1940 m della vetta è percorsa da un evidente sentierino, ma è fuori dalla rete dei percorsi segnati ufficiali. D’inverno questo itinerario offre una bella camminata con le ciaspole, ma nell’ultimo tratto è bene utilizzare i ramponi.

La chiusura del rifugio del Diavolo, ormai da molti anni, ha tolto un punto d’appoggio importante agli escursionisti. Il successo dell’Ecorifugio della Cicerana fa capire l’importanza di punti di appoggio ben gestiti e ben inseriti nell’ambiente. Perché il Parco non segna un raccordo tra la sterrata della Cicerana e la Fossa del Perrone?   

  • Dislivello: da 530 a 550 m                          
  • Tempo: da 3.45 a 4.15 ore
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da giugno a novembre

Il rifugio del Diavolo (1400 m), chiuso da anni, si raggiunge da Pescasseroli o da Gioia nei Marsi. Chi proviene dal Fucino tocca prima del rifugio il valico e il borgo di Gioia Vecchio. Chi arriva da Bisegna e dalla Valle del Giovenco deve seguire la strada per Pescasseroli fino a sbucare sulla statale, e poi piegare a destra in salita.

A sinistra del rifugio è un posteggio affiancato da un prefabbricato. Si può parcheggiare qui, o proseguire in auto lungo la strada sterrata (segnavia T1, cartelli Ecotur), che traversa il pianoro della Penna, ai piedi del Monte Turchio, ed è chiusa da una sbarra 800 metri più avanti (1408 m, 0.15 ore) all’ingresso di una fascia di bosco.

Si continua a piedi, sulla strada sterrata per la Cicerana, indicata da cartelli per l’Ecorifugio, che traversa la faggeta e raggiunge un terrazzo erboso dove ci si affaccia sul Fosso Perrone, il Monte di Valle Caprara e la Rocca Genovese. Lasciata a sinistra la carrareccia per il Vallone Lampazzo (segnavia R5) si segue la strada sterrata che sale a mezza costa fino a un secondo bivio (1469 m).

Qui si lascia la strada per la Cicerana, e si piega a sinistra per una carrareccia pianeggiante indicata dai segnavia R4. Un piacevole percorso a saliscendi nel bosco porta alla conca erbosa della Fossa Perrone, che si attraversa fino a un nuovo bivio con cartelli (1500 m, 0.45 ore).

Si lascia a sinistra una carrareccia (segnavia T6) per la Sella di Lampazzo e Pescasseroli, e si continua lungo i segnavia R4, entrando in una magnifica faggeta. Il tracciato sale nettamente, poi diventa più comodo, traversa a destra e lascia il posto a un sentiero più stretto. Si superano dei faggi secolari e dei tronchi caduti, poi si esce su una vasta radura (1640 m) sorvegliata a sinistra dalla Rocca Genovese.

Il sentiero supera una seconda radura, rientra nel bosco, e sale superando una piccola gola rocciosa e dei tratti ingombri di vegetazione. Usciti dalla faggeta si sale per una rampa erbosa e si entra in una vasta conca sorvegliata dal Monte Marcolano.

Si va a sinistra, e si sale fino a scavalcare un crinale. Dopo aver costeggiato delle rocce si sale ai ruderi dello Stazzo di Camposecco (1778 m, 0.45 ore). Il panorama, nell’ultimo tratto, si apre verso il Fucino, il Sirente e le vette più orientali del Gran Sasso.

Il sentiero supera con delle lunghe rampe un breve ma ripido pendio erboso, oltre il quale si esce in cresta (1846 m) tra la Rocca Genovese e il Monte Marcolano, in vista dei Prati d’Angro, del Monte Serrone e del Monte Marsicano. Si piega a destra per la cresta, si aggira a sinistra un cocuzzolo roccioso e si sale in diagonale a una sella (1898 m) sulla cresta sommitale della montagna.

Da qui il sentiero segnato scende verso i Prati d’Angro. Per salire al Monte Marcolano si piega a sinistra sulla cresta, percorsa da evidenti tracce di sentiero. Si aggirano dei massi, si superano un paio di passi un po’ aerei (attenzione, il pendio a sinistra è ripido!) e si sale direttamente alla vetta (1940 m, 0.45 ore), a picco sulla Vallelonga. La discesa richiede 1.30 ore fino alla sbarra, e 0.15 ore se si deve tornare a piedi alla strada asfaltata.

Stefano Ardito Sentieri del Parco d’Abruzzo, Iter 2018