Kalymnos, Calimno sulle vecchie mappe italiane, tra le isole più piccole del Dodecanneso, doveva in passato la sua fama ai suoi pescatori di spugne. Dagli anni Novanta, quest’isola che si alza sulle acque dell’Egeo a nord di Kos e di fronte alla Turchia è diventata la meta di arrampicatori provenienti da tutta Europa, qui attirati dalla vastissima scelta di pareti e di vie.
Il primo a scoprire il potenziale delle pareti calcaree di Kalymnos e ad aprirvi le sue vie è stato il romano Andrea Di Bari, seguito da migliaia di altri appassionati, tra i quali numerosi climber e alpinisti famosi. L’afflusso degli arrampicatori, che si concentra in primavera e in autunno, ha dato un contributo importante all’economia locale, anche perché Kalymnos è priva di grandi spiagge.
Mentre le pareti calcaree venivano esplorate e attrezzate, sono stati segnalati decine di sentieri, che raggiungono eremi, vette e insenature solitarie. Uno dei più classici e frequentati conduce con una salita non ripida alla cima del Monte Profìtis Ilias, che con i suoi 725 metri è la massima vetta di Kalymnos. La parte iniziale della camminata, in un profondo vallone, può essere molto calda, in alto si trova quasi sempre del vento.
- Dislivello: da 620 a 720 m
- Tempo: da 3 a 4.45 ore a/r
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: tutto l’anno, in estate non nelle giornate più calde
Dal porto e dal centro di Hora, il capoluogo di Kalymnos, si imbocca la strada principale che attraversa l’abitato. Tenendosi a destra a due bivii (indicazioni per il castello) si sale in direzione di quest’ultimo, si entra in un vallone e lo si risale fino a uno slargo sterrato (103 m, 3 km dal porto, 1 ora se a piedi), dove la strada finisce e il vallone si biforca.
Un viottolo sale da qui verso il castello. Chi arriva da Myrtiès o Masouri, sulla costa occidentale di Kalymnos, dalla strada principale deve piegare a sinistra.
Tralasciati anche il vallone di destra e il sentiero che sale a una parete con grotta (dei vistosi segnavia indicano alcune vie di arrampicata), s’imbocca a mezza costa il vallone di sinistra, che si risale con percorso piacevole e non ripido.
Il sentiero, sempre evidente e ben tracciato, costeggia un muro a secco, lascia a sinistra una grotta-stazzo e si sale al largo crinale principale di Kalymnos, dal quale ci si affaccia sulla profonda insenatura rocciosa di Vathy.
Da qui il sentiero riprende a salire, aggira a mezza costa un’anticima, tocca un terrazzo erboso e sale direttamente alla cima (725 m, 1.30 ore), dove sorge una piccola chiesa bianca dedicata al Profeta Elia, affiancata da altri edifici con dipinta una grande bandiera ellenica. Si torna per la stessa via (1.15 ore fino al posteggio, 0.45 ore da qui al porto).
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