
KHARDUNG LA, LA MONTAGNA FA ANCHE MORTI DI SERIE B
Venerdì mattina, mentre l’Abruzzo e l’Italia ricordavano le vittime di Rigopiano, un’altra valanga ha travolto una decina di operai in Ladakh, nell’Himalaya indiano. Non ne parla nessuno.
Venerdì mattina, mentre l’Abruzzo e l’Italia ricordavano le vittime di Rigopiano, un’altra valanga ha travolto una decina di operai in Ladakh, nell’Himalaya indiano. Non ne parla nessuno.
Dal dramma di Rigopiano sono passati due anni. La Procura di Pescara lavora, la vicinanza delle elezioni regionali spinge i politici a mettersi in mostra. Ma nella gestione della montagna abruzzese è cambiato ben poco.
Il 7 gennaio Andrea Lanfri, alpinista e atleta paralimpico di Lucca, ha compiuto una grande impresa sui 6268 metri del Chimborazo, in Ecuador. Il prossimo progetto è l’Everest.
Gli auguri di Buon Anno si fanno a tutti. Per il 2019 che inizia, però, li faccio soprattutto al Marocco e alla sua gente, e soprattutto a chi vive e lavora sulle montagne dell’Atlante. Ne hanno bisogno.
Dall’Abruzzo arriva un’altra pessima notizia. Il Parco Nazionale della Majella e la Provincia di Chieti hanno deciso di dare un altro duro colpo al turismo in montagna, e al lavoro dei gestori dei rifugi.
Per tutelare la nidificazione del gipeto, una delle specie più rare delle Alpi, il Parco del Gran Paradiso ha vietato il 12 dicembre di salire alcune cascate di ghiaccio. E’ una decisione giusta, che le guide alpine appoggiano. Ma perché non togliere decine di divieti inutili?
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