I Monti Ernici, che culminano nel Monte del Passeggio e nel Pizzo Deta, sono tra i gioielli della natura del Lazio. Ci sono faggete e cavità carsiche, altopiani, doline e forre. Nonostante la caccia accanita, ospitano il capriolo, la coturnice, l’aquila reale e il lupo. Un orso, soprannominato Ernico, è stato fotografato nel 2012 da Francesco Culicelli, e poi è stato avvistato da altri. Gaetano De Persiis, coordinatore del Comitato Promotore del Parco, ha raccontato la sua storia nel libro “Ernico, un orso dell’Appennino”.
L’unico settore tutelato dei Monti Ernici è la Riserva di Zompo lo Schioppo, in Abruzzo. Un’area di 1025 ettari, dove al disgelo scroscia una spettacolare cascata. Altrove la caccia, i fuoristrada a due e quattro ruote, le strade inutili creano dei seri problemi.
La prima proposta di un’area protetta è stata avanzata dal CAI nel 1973. Nel 1988 la Regione Lazio ha istituito il Parco dei Monti
Ernici, esteso su 17.700 ettari, che è stato però cancellato nella “notte dei lunghi coltelli” di fine legislatura. Nel 2014 la consigliera regionale Daniela Bianchi (PD) ha presentato una proposta di legge per l’istituzione del Parco, che è decaduta con la fine della legislatura. Poi è arrivato un piccolo giallo. Durante la campagna elettorale, nel programma di Nicola Zingaretti, compariva l’impegno per “la tutela per gli Ernici”. Il 9 marzo, dopo la conferma del governatore, quell’impegno era scomparso dal sito. Il Comitato Promotore del Parco vuol sapere se si tratta di una scelta politica o di una svista, da correggere al più presto. E’ una domanda che facciamo anche noi.