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L’anfiteatro della Camosciara, con i suoi magnifici bosch, il suo torrente e le sue piccole ma suggestive cascate (nella foto), è il cuore del Parco fin dalla sua istituzione nel 1922, e per molti anni è stato raggiungibile in auto grazie a una strada asfaltata. Oggi la strada è chiusa al traffico, e può essere percorsa a piedi o in bici dopo aver posteggiato in un’ampia area attrezzata.

E’ più interessante raggiungere la Camosciara a piedi, per il sentiero che inizia dalla parte alta di Civitella Alfedena, utilizza una parte dello storico tratturo della Valle del Sangro, e a causa dei saliscendi è più lungo di quello che potrebbe sembrare osservandolo con poca attenzione su una mappa.

Il percorso offre magnifici panorami sul Monte Marsicano, sui boschi della Riserva Integrale, e sulle ripide e rocciose pendici del Monte Sterpidalto e del Balzo della Chiesa. Se dal piazzale della Camosciara si prosegue in salita fino al rifugio Belvedere della Liscia la camminata, tra andata e ritorno, non è nemmeno così breve.

  • Dislivello: da 220 a 500 m                                                  
  • Tempo: da 3 a 4.45 ore a/r
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: da maggio a novembre

L’itinerario inizia dal grande posteggio (1145 m) a monte di Civitella Alfedena. Chi parte a piedi dall’ingresso del paese deve traversare il centro storico in salita. Un tabellone descrive il vecchio tratturo verso Villetta Barrea, un cartello del Parco indica l’inizio dell’itinerario I2 per Colle Jajacque.

Si segue una strada asfaltata in salita, che poi lascia il posto a una strada sterrata che sale dolcemente, lascia in basso a destra una fattoria e delle arnie, e costeggia un prato da cui appaiono il Monte Amaro di Opi e il Monte Marsicano. Un tratto in piano (1220 m circa) e una discesa portano al fontanile di Colle Jajacque (1187 m), prima del quale sono una parete rocciosa e una croce metallica.

Conviene raggiungere a destra un altro cartello del tratturo, all’inizio di un tratto molto bello dell’antico percorso della transumanza. Subito dopo la fonte il percorso segnato si divide. Si va a sinistra (segnavia G4) sul sentiero che traversa dei pendii segnati dall’erosione, si affaccia sulla Piana della Corte e la strada che sale alla Camosciara, poi traversa il ruscello del Vallone dell’Inferno e continua al margine inferiore della faggeta, oltre la quale appaiono il Balzo della Chiesa e le vette vicine.

Traversato un pianoro il sentiero piega a destra, scende a sinistra di un fosso, poi torna a destra e raggiunge un ponte in cemento (1100 m) sul torrente Scerto. Sbucati sulla strada della Camosciara, la si segue verso sinistra (segnavia G1) fino al piazzale (1133 m, 1.15 ore), dove sono un piccolo edificio del Parco e un bar.

Dal piazzale, il breve sentiero-natura indicato con i segnavia G5 scavalca con un ponte il ruscello, sale con qualche svolta nella faggeta, ed entra nella gola rocciosa dove scroscia la esile ma suggestiva cascata delle Tre Cannelle (1160 m, 0.30 ore a/r).

Tornati al piazzale, si imbocca il sentiero (segnavia G6) che sale al rifugio Belvedere della Liscia. Il tracciato supera dei tornanti affiancati da staccionate, tocca un pianoro e obliqua a sinistra fino a un vallone roccioso oltre il quale il terreno diventa ripido. Si sale a un crinale affacciato sulle cascate, lo risale a stretti tornanti, si raggiunge la base di una parete rocciosa e la si costeggia a sinistra.

Altri tornanti nel ripido bosco, dove accanto ai faggi compaiono anche i pini neri, portano a un secondo vallone roccioso, e poi alla base di pareti calcaree più alte delle prime, dalla sommità delle quali occhieggiano altri pini neri. Una esposta traversata, a picco sul corso dello Scerto e le cascate, precede altri tornanti, una zona di grandi massi e il rifugio (1440 m, 1 ora), circondato dal bosco e chiuso. In alto, tra i faggi, compaiono le rocce del Balzo della Chiesa e delle vette vicine. La discesa richiede 0.45 ore fino al piazzale, Per il ritorno a Civitella Alfedena occorre lo stesso tempo dell’andata. 

Stefano Ardito Sentieri del Parco d’Abruzzo, Iter 2028